Ultim’ora – Parcheggi VIETATI in Italia | Scordatevi le solite strisce, da domani cambia musica: conviene uscire in bici

Ultim’ora – Parcheggi VIETATI in Italia | Scordatevi le solite strisce, da domani cambia musica: conviene uscire in bici

Parcheggio (pexels) unadonna.it

E se parcheggi qui adesso? Non è più un problema del governo, ora è solo un tuo problema se non lo risolvi alla svelta.

Il tema dei parcheggi è da sempre un nervo scoperto nelle città italiane. Le strisce blu rappresentano il simbolo per eccellenza del posto auto a pagamento, quelle che trasformano ogni sosta in un costo aggiuntivo da mettere in conto. Accanto ci sono le strisce bianche, gratuite ma sempre più rare, e le gialle, riservate a residenti.

Negli ultimi anni la tendenza però è stata chiara: ridurre gli spazi gratuiti per incentivare l’uso dei mezzi pubblici o della bici. Un obiettivo che però si scontra con la realtà quotidiana di chi ha bisogno dell’auto per lavoro o per spostarsi in zone non servite. Così, parcheggiare è diventata l’odissea quotidiana, spesso vissuta con frustrazione.

Ogni città ha provato a dare la sua soluzione: chi ha alzato le tariffe, chi ha moltiplicato i controlli, chi ha persino sperimentato sistemi digitali per ridurre la ricerca spasmodica del posto. Ma la sensazione diffusa è che i cittadini paghino sempre di più per avere sempre meno spazi a disposizione. Adesso anche il parcheggio è vietato.

Strisce scambiate

Emblematico fu il gesto di un uomo che, esasperato, ebbe un vero crollo emotivo davanti a quelle strisce blu che gli impedivano di parcheggiare senza aprire il portafogli. In un momento di ribellione prese vernice bianca e pennello e ridipinse le linee, convinto così di restituire la gratuità a quell’area. Una scelta estrema che gli costò cara.

Il suo gesto fece notizia perché rappresentava un atto simbolico contro un sistema percepito come ingiusto. Non era solo il costo in sé a pesare, ma l’idea di dover pagare per uno spazio che molti pensano dovrebbe essere un diritto acquisito. È solo un modo per ottenere denaro in più dai contribuenti.

Divieto di sosta (pexels) unadonna.it

Se parcheggi qui, sei nei guai

È arrivata una sentenza della Cassazione, la n° 25227 del 15 settembre 2025, che chiude decenni di dispute, come diffuso da Ideabuilding.it. I giudici hanno stabilito che parcheggiare è vietato. Ma dove? Davanti al proprio box. Insomma, non è un diritto scontato. Se il rogito e il regolamento condominiale indicano quell’area come bene comune, nessuna abitudine consolidata può trasformarla in un parcheggio personale.

La logica è chiara: concedere a un solo condomino il diritto esclusivo equivale a istituire una servitù, un vincolo permanente che richiede il consenso unanime di tutti i proprietari. In altre parole, quello che non è scritto non esiste. Chi pensava di avere il privilegio di parcheggiare davanti alla propria serranda dovrà ora fare i conti con una realtà diversa: senza accordo collettivo, il posto resta comune.