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Smartphone impermeabile: quali sono i migliori per il mare

L’estate è arrivata e con lei la voglia di selfie a bordo piscina e foto panoramiche in riva al mare. È in queste occasioni che basta un momento di distrazione e – plof! – il telefono cade in acqua e smette di funzionare. È proprio durante la bella stagione, dunque, che ci si ricorda di quanto è importante avere uno smartphone impermeabile, resistente alla sabbia e alle alte temperature.

Attenzione ai rischi

Va subito detto che gli smartphone di ultima generazione, a prescindere dalla fascia di prezzo, sono più resistenti rispetto ai modelli in commercio negli anni scorsi. Prima di spendere diverse centinaia di euro per un nuovo device, comunque, prendi in considerazione tutti i rischi che l’apparecchio può correre durante una vacanza.

Come già detto, può cadere in mare o in piscina. Lo schermo può essere colpito da schizzi di acqua dolce, salata, di spray solare, di bibite al bar. Della sabbia, asciutta e bollente o bagnata, può finire all’interno dell’apparecchio. Lo smartphone può cadere su una superficie dura, come spiaggia di sassi e scogli o surriscaldarsi, se lasciato per ore al sole senza un’adeguata protezione.

Lo standard IP per smartphone impermeabile

Ad oggi lo smartphone impermeabile – in senso assoluto – non esiste. Anche il telefono più robusto, infatti, può “resistere”, immerso in acqua e a una certa profondità, solo per un determinato intervallo di tempo, trascorso il quale può anche smettere di funzionare definitivamente.

Tecnicamente, ciò accade perché la necessità di avere chassis sottili e leggeri contrasta con l’esigenza di costruire una scocca pesante e robusta, necessaria per ottenere uno smartphone del tutto impermeabile.

Oggi la reale resistenza di uno smartphone agli agenti esterni pericolosi, solidi e liquidi, viene certificata attraverso lo standard internazionale IP (Ingress Protection o International Protection, classificazione IEC 60529), ideato proprio per informare e tutelare il consumatore.

Come leggere l’etichetta

Il valore IP oggi deve essere indicato tra le caratteristiche tecniche dei telefoni cellulari. L’importante è imparare a “decifrare” il codice per intero, per capire quanto è impermeabile lo smartphone che abbiamo acquistato.

Il codice IP è sempre seguito da due valori numerici: il primo indica il grado di protezione dai corpi solidi. Il secondo, invece, si riferisce al livello di protezione dagli agenti liquidi. Più alti sono entrambi i numeri, maggiore sarà il grado di protezione e impermeabilità del dispositivo.

Se il telefono non presenta alcun tipo di protezione, i numeri che seguono il prefisso IP sono sostituiti da una “X”. Ad esempio, un codice IPX7 indica elevato alto grado di protezione dai liquidi (7), ma assenza totale di protezione dalle particelle solide (X).

Smartphone impermeabile con un buon codice IP

Per quanto riguarda il livello di protezione dagli agenti solidi, i migliori codici IP per uno smartphone sono due. Nell’IP 5X l’introduzione della polvere non è del tutto impedita, ma è garantito il corretto funzionamento del dispositivo, viste le quantità limitate.

Meglio ancora l’IP 6X: nessun ingresso di polvere, protezione completa al contatto. Passiamo alla protezione dai liquidi. Anche in questo caso, per uno smartphone, i migliori codici sono due. Nell’IP X7, il dispositivo è protetto da un’immersione temporanea in acqua fino a un metro di profondità, per un tempo massimo di trenta minuti, ma non deve presentare condensa o infiltrazioni.

Nell’IP X8, il telefono è protetto da un’immersione permanente in acqua a oltre un metro di profondità: nello specifico, si tratta di una profondità massima di tre metri per più di un’ora di tempo. I due codici presenti su buona parte degli smartphone oggi in commercio – codici che uniscono protezione dai solidi e dai liquidi – sono IP 67 e IP 68.

Se il dispositivo che hai acquistato riporta uno di questi codici, puoi stare tranquilla. Puoi effettuare videochiamate a bordo piscina anche nelle ore di punta, scattare foto in riva al mare o rispondere alle e-mail mentre piove.

Smartphone impermeabile economico

Per avere uno smartphone impermeabile non è necessario spendere cifre astronomiche. Samsung propone diversi modelli con certificazione IP 67 e IP 68. Tra i modelli più datati (2018), ma con una buona resistenza all’acqua, c’è il Galaxy A8, con certificazione IP 68.

Tra i modelli più recenti del brand sudcoreano, il Galaxy XCover 5 Enterprise Edition (300 €) – pensato per chi usa il telefono soprattutto per lavoro e mentre è in movimento – resiste agli urti, all’acqua e alla polvere (IP 68). Ancora più recente è il Samsung Galaxy A52, nella versione 5G, l’ultimo nato della serie A e in commercio da pochi mesi.

Il Galaxy A52 5G è tra i prodotti di fascia medio-bassa (320-355 €) ad avere una certificazione IP 67. Al momento è da annoverare tra i migliori smartphone impermeabili del 2021 per la sua fascia di prezzo. Stesso discorso per il nuovo Galaxy A72 (IP 67, 375 €).

Smartphone impermeabile di fascia medio-alta

Molto più ampia è la scelta di smartphone impermeabili nel segmento medio-alto. Iniziamo dagli iPhone. I modelli dal 7 all’XR hanno la certificazione IP 67: possono resistere ad una profondità di un metro fino a 30 minuti.

I modelli più recenti – XS, XS Max, 11, 11 Pro, 11 Pro Max, 12, 12 Pro, 12 Pro Max – hanno un IP 68, ma con specifiche diverse relative alla profondità dell’immersione. La Apple suggerisce comunque di non fare il bagno con lo smartphone e di non utilizzarlo all’interno di sauna e bagno turco.

Tra i più recenti smartphone Huawei, hanno la certificazione IP 68 il P30 Pro (prezzi da 480 €), il P40 Pro (600-650 €) e il Mate 40 Pro (prezzi da 900 €). Puoi sbizzarrirti con le foto, senza temere schizzi o cadute accidentali in acqua, anche se hai acquistato l’OnePlus 9 Pro (a partire da 740 €) e l’OPPO Find X3 Pro (da 850 €).

Altri modelli

Buone notizie, infine, se possiedi uno smartphone LG. Molti modelli – ad esempio il G8X, G8S, V50, G7, G6, V40, V30, Q Stylus e il Q7 – hanno un grado di protezione IP 68. L’azienda suggerisce comunque di evitare l’immersione in acqua salata.

Maura Corrado

Giornalista freelance con quasi vent’anni di esperienza sulle spalle. Ho iniziato scrivendo per la carta stampata, per poi abbracciare la rivoluzione digitale. Mi occupo di Lifestyle, beauty, moda, attualità, green e sostenibilità.

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Maura Corrado

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