Seggiolini antiabbandono, obbligo dal 7 novembre

Diventano obbligatori i dispositivi antiabbandono per il trasporto in auto dei bambini fino a 4 anni. Ecco tutto quello che dovete sapere.

08/11/2019

Diventa obbligatorio l’utilizzo del seggiolino con dispositivo antiabbandono per i minori di 4 anni. L’obiettivo è quello di salvare più vite possibili, evitando l’abbandono involontario ed inconsapevole dei bambini sugli autoveicoli. Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 23 Ottobre, il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada in materia di dispositivi antiabbandono è entrato in vigore il 7 novembre. Nessuna proroga al 6 marzo 2020, come inizialmente prospettato per permettere a produttori e consumatori di adeguarsi alla nuova normativa.

Il testo della legge e le sanzioni

Il testo del decreto attuativo firmato dalla Ministra dei Trasporti Paola De Micheli obbliga il conducente di un veicolo che trasporti un bambino di età inferiore ai quattro anni – assicurato su un sistema di ritenuta conforme ai regolamenti vigenti, cioè su un seggiolino omologato – ad “utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.

La sanzione prevista per il mancato utilizzo del dispositivo è analoga a quella per l’omesso impiego delle cinture di sicurezza o del seggiolino: una multa compresa tra 83 e 333 euro ed una detrazione di 5 punti dalla patente. Se inoltre il conducente incorre in una recidiva nell’arco di due anni è prevista la sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.


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Le caratteristiche dei dispositivi

La nuova legge non obbliga a sostituire i seggiolini già in possesso delle famiglie: non specifica infatti che il sistema debba essere integrato nel seggiolino. Secondo il testo della legge, i dispositivi antiabbandono “potranno essere integrati all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione dello stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino e dal veicolo”.

Spetterà dunque a ciascun genitore scegliere se acquistare un nuovo seggiolino con funzione antiabbandono integrata o provvedere con sistemi esterni. In entrambi i casi, però, i dispositivi devono rispondere a dei requisiti ben precisi.

Caratteristica essenziale è che i dispositivi “dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate)”.

Il dispositivo, conforme alle norme Ue sulla sicurezza dei prodotti e recante la marcatura Ce, dovrà pertanto attivarsi automaticamente ogni volta che il bambino viene messo sul seggiolino, dando un segnale di conferma dell’avvenuta attivazione. Dovrà prevedere inoltre un allarme con segnali visivi e acustici o visivi e aptici percepibili all’interno o all’esterno del veicolo. Dovrà poi essere compatibile con gli attacchi delle cinture e possedere un segnale di batteria scarica qualora alimentato a batteria. Infine, se dotato dell’opzione facoltativa di chiamata, dovrà inviare automaticamente messaggi o chiamate ad almeno tre diversi numeri di telefono.


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Come scegliere il dispositivo

Il Decreto Fiscale 2020 istituisce un fondo che assegna un contributo di 30 euro per ciascun dispositivo acquistato. Il Ministero approverà nei prossimi giorni il decreto per stabilire le modalità per ottenere il contributo. Ma quale dispositivo scegliere? Meglio optare per un dispositivo universale, meno pratico ma più versatile, o per un seggiolino con sistema integrato?

Esistono dei dispositivi universali che possono essere aggiunti a qualunque tipo di seggiolino. Simili a dei cuscinetti, vengono appoggiati sulla seduta rilevando il peso del bambino e si attivano quando l’auto è ferma. Si tratta indubbiamente di una scelta più versatile, poiché non impongono l’acquisto di un nuovo seggiolino. Potrebbero inoltre essere montati su vari seggiolini seguendo la crescita del bambino, ed essere utilizzati su più auto. Permangono però alcuni dubbi: il decreto specifica infatti che i sistemi non debbano alterare le caratteristiche omologative dei seggiolini, pertanto potrebbero non essere a norma.

Alcuni dispositivi presentano caratteristiche simili al sensore che rileva il peso delle persone quando non hanno le cinture allacciate, ed iniziano a suonare appena la macchina è spenta. Altri inviano notifiche allo smartphone via app o Bluetooth quando il genitore si è allontanato, con il rischio però di malfunzionamento. Va precisato infatti che i sistemi che utilizzano il telefonino dipendono dal corretto settaggio, dalla carica e dalla copertura di rete dello smartphone.

Chi invece desidera acquistare un seggiolino con funzione antiabbandono integrata non ha al momento una vasta scelta di modelli, ma ci si aspetta naturalmente che i produttori adeguino al più presto la loro offerta. I sistemi integrati sono indubbiamente più pratici, ma potrebbero avere una durata più limitata rispetto al seggiolino stesso. Resta inoltre anche il dubbio che i prodotti attualmente in commercio non soddisfino appieno tutti i requisiti indicati.

Una legge per salvare vite

La legge, dall’iter particolarmente travagliato, arriva dopo 18 mesi di discussioni e revisioni. Fortemente voluta per prevenire i decessi per ipertermia di bambini abbandonati in auto, pone l’Italia come paese all’avanguardia in questo senso. Dal 1998 in Italia sono morti nove bambini dimenticati in auto, a causa di quella che viene dai medici definita “amnesia dissociativa”. Un disturbo spesso causato da intenso stress, traumi o situazioni di particolare tensione e stanchezza in grado di provocare un transitorio vuoto di memoria. Un vero e proprio “black out” cognitivo che può rivelarsi fatale. L’ultimo caso a Catania, lo scorso settembre: un bimbo di due anni dimenticato dal padre in automobile per cinque ore.

Occorre ricordare però in generale che è estremamente pericoloso lasciare i bambini chiusi in auto, anche per pochi minuti. Negli Stati Uniti 36 bambini ogni anno muoiono a causa dell’ipertermia, e anche in Europa i casi sono purtroppo in aumento. La maggior parte dei genitori aveva lasciato intenzionalmente il bambino in auto per svolgere delle commissioni, sottovalutando i rischi di questo comportamento.

I consigli del Ministero

Il Ministero ha pubblicato un opuscolo con alcuni preziosi suggerimenti. Può essere utile ad esempio lasciare gli oggetti personali sul sedile posteriore, vicino al piccolo, oppure appoggiare la borsa del cambio bebè sul sedile anteriore. Un altro consiglio è quello di chiedere a chi si prende cura del bambino di avvertire tempestivamente se il bambino non è stato accompagnato all’asilo come solitamente accade. Piccole accortezze che possono salvare una vita.