Il posto di lavoro è a tutti gli effetti una componente di vita importantissima per tutti. Spesso ci si identifica con esso, riempie la giornata, ci fa sentire attivi, dona dignità e, non per ultimo, con il compenso economico collegato si riesce a vivere e ci si sente di far parte a tutti gli effetti di una comunità.
Cosa succede alla persona che perde il suo posto di lavoro? Purtroppo in questi ultimi anni, data la situazione economica così precaria, sono state moltissime le persone, giovani e meno giovani, che si son viste dall’oggi al domani licenziate e quindi lasciate a casa. Le reazioni a questo evento, che è a tutti gli effetti un vero e proprio trauma, sono molto variabili e soggettive e più gravi se a restare a casa è un over 50.
I più comuni sintomi da segnalare sono propri di una vera e propria sindrome post traumatica e vanno da disturbi del sonno (insonnia), stress, inappetenza, frustrazione, irritabilità, astenia a disturbi collegati alla somatizzazione quali cefalee, disturbi gastrointestinali, calo di energie e quindi più facilità ad ammalarsi. Ovviamente ne è colpita moltissimo l’autostima che subisce un vero e proprio calo portando il soggetto a sentirsi inadeguato, imbarazzato e quindi col tempo ad avere un comportamento di chiusura e di ritiro sociale. Alcuni soggetti si lasciano talmente prendere da questo sconforto e dal non riuscire a intravedere nessuna via d’uscita che iniziano a dipendere da sostanze (psicofarmaci), alcol e fumo.
Purtroppo notiamo che il disagio e l’impotenza che la persona prova nel perdere il posto di lavoro influenza negativamente tutti i rapporti che questa persona ha costruito nella sua vita (sono frequenti infatti crisi di coppia, liti e incomprensioni, difficoltà nel rapporto con i figli, ecc…).
Esiste una particolare forma di depressione legata a questa situazione denominata HD (Hopelessness Depression) ovvero depressione da mancanza di prospettive e di speranza: la persona che la sperimenta si trova in un vero stato di “disperazione”.
Come si può aiutare il soggetto che sperimenta il trauma della perdita del posto di lavoro? Rivolgendosi a un professionista che andrà a lavorare sulla gestione dell’ansia, sull’innalzamento dell’autostima, sulle gestione del cambiamento, ecc… ma anche sulla’orientamento professionale al fine di focalizzare le risorse e le potenzialità del soggetto (competenze, abilità professionali, titoli di studio, ecc…) per cercare di accompagnarlo nella maniera più proattiva nella ricerca di un nuovo posto di lavoro.
Dottoressa Sara Ronchi
psicologasararonchi@virgilio.it
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