Come fare apicoltura biologica

Il settore del biologico continua a crescere a ritmi mai visti prima. Negli ultimi anni, ad esempio, è aumentato in maniera esponenziale il numero di prodotti biologici venduti all’interno della grande distribuzione organizzata (GDO), con un fatturato miliardario, superiore anche a quello dei negozi specializzati. Oggi dunque il biologico non appartiene più soltanto a una nicchia come in passato, ma è divenuto alla portata di tutti. Le principali catene di supermercati hanno intercettato la domanda crescente andando a sviluppare linee di prodotti bio ad hoc, così da poter avvicinare anche i consumatori medi. Ecco perché un numero crescente di imprenditori è interessato a sapere come fare apicoltura biologica, così da raggiungere una clientela sempre più importante. Ecco quindi alcuni consigli su come fare apicoltura biologica ed entrare in questo mercato.
Come fare apicoltura biologica: periodo di conversione
Prima di tutto è importante chiarire che nessuna azienda nasce biologica, ma è necessario attraversare un periodo di conversione della durata di almeno un anno. Questo vale per tutte le imprese, sia quelle già attive sia quelle che sono appena nate. Ma cosa si intende con periodo di conversione? Esso fa riferimento alla sostituzione della cera dei favi del nido con cera biologica. L’ideale sarebbe che la sostituzione coinvolga almeno il 50% dei favi del nido entro il primo anno.
Organismo certificatore e conduzione degli alveari
Accanto al periodo di conversione, l’altro aspetto fondamentale da tenere in considerazione è l’organismo certificatore, che segue il percorso della certificazione tramite il controllo su cera, miele, eccetera. Ciascun organismo fornisce all’azienda un registro, dove poter annotare le vendite, le giacenze in magazzino e i trattamenti, al fine di rendere ogni processo di gestione tracciabile. Un altro elemento importante riguarda la conduzione degli alveari. In primis non è consentito l’utilizzo di presidi chimici per il trattamento contro varroa, sì invece ai prodotti a base di timolo, acido ossalico e acido formico. Inoltre va usata tassativamente solo la cera certificata bio. Lo stesso discorso ha per oggetto gli sciami e le regine, che devono provenire soltanto da società biologiche.
Laboratorio ed etichette
L’apicoltura biologica passa anche per il laboratorio di smielatura, il cui utilizzo va destinato solo per il miele biologico. Le operazioni di smielatura e i processi di asportazione devono inoltre essere registrati su specifici registri in modo da essere tracciabili. Infine, ciascuna etichetta da applicare alla confezione dei prodotti biologici deve essere visionata e autorizzata dall’ente certificatore.