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Whitney Houston nasce il 9 agosto del 1963 nel New Jersey; figlia di una cantante gospel e corista apprezzata, inizia presto ad amare il canto e già a undici anni diventa solista del coro della chiesa. L’adolescenza la vide presto debuttare come cantante di sostengo in un gruppo, che le propose un primo contratto: la madre insistette tuttavia molto perché la figlia non sacrificasse la scuola già così giovane e l’offerta fu declinata, come molte altre a seguire. La sua bellezza innegabile già da quindicenne, la portò presto a lavorare come modella. In seguito al diploma venne motivata dai genitori a perseguire la sua carriera firmando un contratto con la Tara Productions e presto iniziò ad aggiudicarsi le copertine dei principali magazine americani. Nel 1983 il manager dell’artista Clive Davis la sentì cantare e rimase estasiato, non esitando nel proporle lo sviluppo della carriera a livello mondiale.
Nel 1985 uscì il suo album d’esordio da solista, “Whitney Houston”, che giunse direttamente in prima posizione nella classifica americana; ricevette presto il primo Grammy Award, cui ne seguirono molti altri e una serie incredibile di successi con numerosi brani, tra cui l’indimenticabile “I Will Always loves you”, cover di Dolly Parton e colonna sonora del film “Bodyguard“, che la vide anche protagonista. Si perché Whitney si affermò presto anche come attrice del grande schermo, firmando le musiche delle pellicole che recita; altro clamoroso esempio fu il brano: “Exhale”.
Dal 2004 al 2006 la carriera della Houston subì un brusco arresto, causato dalle tormentate vicende relative alla sua vita privata, fatta di violenza domestica, depressione e droga e risoltesi solo nel 2006, con il divorzio dal marito Bobby Brown.
Dal 2007 ritorna a risplendere sulla scena musicale, e continua a farlo fino al 9 febbraio 2012, quando fa la sua ultima apparizione pubblica a Hollywood esibendosi a sorpresa sul palco con Kelly Prince.
Tra le celebrità con cui la Houston è stata legata sentimentalmente non possiamo non citare il celebre attore Eddie Murpy e, nel 1987, Micheal Jasckon, col quale fu subito un grande amore personale e artistico. Whitney finì però per innamorarsi e sposare l’uomo sbagliato, quello che l’avviò alla droga, alla depressione e che la sottopose a continue violenze domestiche: il cantante R&B Bobby Brown. Il matrimonio si tenne nel 1992, contro il generale parere dei famigliari e degli amici di lei, preoccupati per i precedenti giudiziari dell’uomo e per i suoi travagliati percorsi personali. Nasce nel 1993 la figlia della coppia Bobbi Kristina Houston Brown, morta prematuramente lo scorso 15 luglio per cause ancora da accertare.
La paternità non riuscì a placare l’animo irrequieto di Brown, che continuò ad avere problemi con la legge per molestie sessuali, lesioni e abuso di alcool. A breve arrivarono alla stampa le prime indiscrezioni circa l’uso di stupefacenti da parte di Whitney. Nel 2003, Brown aggredì la moglie così brutalmente che la polizia, per fermarlo, fu costretta a intervenire con la scossa elettrica.
Dopo anni trascorsi fra scandali, silenzio, eccessiva magrezza e depressione, nel 2006 Whitney decide di chiedere il divorzio: allontanarsi da Brown è il solo modo che ha di salvarsi. L’uomo contesta il divorzio arrivando a dichiarare di essere depresso e senza dimora, ma il giorno dell’udienza non si presenta nemmeno in tribunale. Whitney, dopo aver fallito svariati tentativi, nel 2005 rientra in clinica di riabilitazione e completa il programma di rehab, riuscendo per diverso tempo a dire addio agli eccessi. I fantasmi torneranno però presto a trovarla, trascinandola per sempre sul fondo della sua stessa esistenza.
Solo due giorni dopo il suo ultimo concerto a Hollywood, la cantante viene trovata morta nella vasca da bagno di un hotel di Beverly Hills, a soli 48 anni. Un arresto cardiaco la causa del decesso, causato dal prolungato abuso di droga, farmaci e alcool e da una malattia cardiaca da cui Whitney era affetta, aggravatasi con l’uso della cocaina. Il 18 febbraio, al suo funerale presenziarono 150.000 persone.
Whitney è oggi nel Guinness dei primati come donna più premiata al mondo nella storia della musica, con un totale di 415 premi tra cui sei Grammy, 2 Emmy awards, 31 Billboard Music Awards, 22 American Music Awards. La colonna sonora del film “The bodyguard” risulta la colonna sonora di maggior successo di tutti i tempi e il quarto album più venduto della storia.
credits: @Nisakorn Keanmepol, @AsterioTecson, @AsterioTecson, @Tm_10001 @Nico7martin @Tm_1001 @Egghead06 @Tm_10001
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