Lolita, all’anagrafe Ilenia Filippo, è una cantante di origini calabresi e ha 23 anni. Dopo la partecipazione a The Voice of Italy, in squadra con Guè Pequeno, ha deciso di esordire con un singolo che porta il suo stesso nome, ispirato al romanzo di Nabokov.
Nata in una famiglia di musicisti, si avvicina alla musica da bambina dopo essere stata ispirata, come suo fratello, dal padre cantautore. Finalista ad Area Sanremo 2017 e 2018, all’interno del programma The Voice mantiene fino alle semifinali il suo nome di battesimo per poi scoprirsi Lolita.
La sua versione di “Pezzi di Vetro” di Francesco De Gregori, attraverso la quale ha convinto i giudici del talent a girare le proprie poltrone, ha raggiunto un milione di views su YouTube e migliaia di followers su Instagram. Conosciamola meglio nell’intervista.
Ciao Ilenia! Da dove e come nasce
il progetto Lolita?
“Ciao ragazzi! È una domanda semplice e allo stesso tempo molto complessa. Ho iniziato a cantare che nemmeno me lo ricordo. Mio padre era un cantautore, da piccola avevo attorno mille strumenti e passavo i pomeriggi al pianoforte sulle sue ginocchia o in macchina con De Gregori.
Poi sono cresciuta e avevo bisogno di un modo per raccontare quello che mi succedeva, quello che avevo intorno, la mia visione. LOLITA non è altro che la parte più creativa, sognante ed estroversa di me che si esprime.”
Quando è importante oggi secondo te puntare sul personal branding? Quali sono i tuoi punti di riferimento artistico-musicali?
“Oggi il personal branding è fondamentale; è ovvio che la musica sia accompagnata da tante altre cose e per me non è così un male, perché ci sono tanti modi di raccontare la propria visione. I miei punti di riferimento sono le cantanti e cantautrici internazionali che hanno cambiato in un certo senso il modo di fare Pop, come Lana del Rey.”
Che esperienza è stata a The Voice?
“Wow si può dire? Cioè, non è stata una passeggiata, ma ricorderò sempre il modo in cui mi sono sentita alle blind; mi sono presentata lì, nessuno sapeva chi fossi, ho iniziato a cantare ed è stato un crescendo di emozioni, il pubblico che quasi esultava una nota dopo l’altra e tutti in piedi alla fine. Non saprei descriverlo meglio ma è un momento che terrò nel cuore sempre.
Per il resto è stata dura, i ritmi assillanti, la competizione che ad un certo punto si fa sentire (no, in questi casi non si è tutti amici come sembra), ma hai modo di confrontarti con una realtà e dei professionisti che puoi solo sognarti e questo significa solo una cosa: crescere.
Il mio coach, Guè Pequeno, mi ha portata praticamente fino in fondo e gliene sarò sempre grata.”
Il tuo pensiero sulle donne nella società di oggi?
“Trovo che le donne oggi siano tanto tanto cazzute (non censuratemi!). La cosa che non mi va a genio però è che se da un lato spesso si estremizza la femminilità a colpi di chirurgo plastico anche dove non serve, dall’altra la si reprime, quasi dovessimo somigliare agli uomini nell’abbigliamento/atteggiamento per essere prese sul serio. Non fraintendetemi: evviva se si tratta di un gusto personale, ma mi piacerebbe riportare la sensualità ad essere una qualità che ci caratterizza in modo positivo senza per questo rinunciare alla forza di cui siamo capaci.”
Foto – Account Instagram @sonoiololita
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