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Chef Rubio: ristorante, fidanzata e programmi

La vita privata e la carriera di uno dei cuochi più famosi d’Italia, Chef Rubio

Il vero nome di chef Rubio

Lo conosciamo tutti come chef Rubio, ma in realtà il suo vero nome è Gabriele Rubini. Nato a Frascati (in provincia di Roma) il 29 giugno 1983 sotto il segno del Cancro, Gabriele si appassiona sin dai primi anni dell’adolescenza al mondo dello sport. Prima di diventare uno chef famoso, infatti, è stato un giocatore di rugby di discreta fama. Seguendo le orme del fratello Giulio, rugbista professionista, anche Gabriele decide di praticare questo sport, diventando un nome riconosciuto nel panorama nazionale. Fino al 2005 ha giocato in serie A2 nel Rugby Roma. Conclusa la stagione nella capitale, Gabriele viene chiamato da una squadra neozelandese. Ed è proprio in Nuova Zelanda che inizia un capitolo nuovo della sua vita.

Chef Rubio in Nuova Zelanda

La vita oltreoceano è assai costosa: per questo motivo Gabriele decide di trovarsi un lavoro. Viene assunto in un ristorante a Wellington. Da lì nasce la sua passione per la cucina e per il buon cibo, ma anche quella per i tatuaggi (ne ha moltissimi): alcuni dei disegni che ha sul corpo sono tipici della cultura Maori. Nel 2007, al suo rientro in Italia, continua a giocare a rugby, ma è costretto a interrompere la sua carriera per un brutto infortunio. Nel 2010 si diploma alla scuola di cucina italiana all’Alma, poi si trasferisce in Canada e inizia a lavorare nella ristorazione. Ma nel 2013 torna di nuovo in Italia e da quel momento inizia la sua carriera nel mondo della televisione e dello spettacolo.

Chef Rubio in tv

Nel 2013 inizia la sua collaborazione con il canale Dmax, che lo ingaggia per un nuovo format televisivo: il programma “Unti e bisunti”, che lo ha reso celebre al grande pubblico. Dopo la trasmissione, in occasione del Sei Nazioni trasmesso in chiaro e in diretta su Dmax, Rubio è protagonista del programma “Il cacciatore di tifosi” (2014) e commentatore in studio e inviato a bordo campo dallo Stadio Olimpico per la trasmissione “Rugby Social Club” (dal 2014 al 2019). La rete lo conferma alla conduzione del programma “I re della griglia”, mentre nel 2016, insieme a Costantino della Gherardesca, è protagonista di una puntata speciale dell’adventure-game “Il Ricco e il Povero”. A maggio 2017, Rubio affronta un ruolo del tutto inedito nel programma “E’ uno sporco lavoro”: 6 episodi in cui attraversa l’Italia raccontando le storie di chi, ogni giorno, svolge i lavori più faticosi e difficili a beneficio della collettività.

Camionisti in trattoria

A maggio 2018 chef Rubio torna con il programma tv “Camionisti in trattoria”: sei puntate in strada, alla ricerca di quei luoghi in cui mangiano i camionisti, appunto. Grazie al successo della prima stagione, nell’autunno 2018 va in onda una seconda stagione, sempre su Dmax. Negli ultimi tempi, però, il cuoco si è allontanato dagli schermi. Al Festival del Giornalismo alimentare di Torino, svoltosi lo scorso febbraio, ha dichiarato: “La tv l’ho padroneggiata dal primo istante, ho fatto quello che volevo fare sempre e comunque. Ma quando non l’ho più potuto fare mi sono fatto da parte”.

L’impegno sociale

Da maggio 2019 chef Rubio si è preso una pausa dalla televisione per dedicarsi completamente all’attivismo umanitario. Il cuoco, infatti, è da sempre impegnato sul fronte sociale: nel 2016 è stato ambassador della campagna per i diritti umani “Write for Rights” di Amnesty International, collabora con l’Istituto statale per sordi di Roma per la realizzazione del programma “Segni di gusto”, mentre nel 2017 ha lanciato a Roma la campagna del “Pasto sospeso”. Da un anno a questa parte sostiene la causa palestinese. Da quel momento ha intrapreso diversi viaggi nella Striscia di Gaza e iniziative a supporto dei territori occupati.

Il ristorante

Chef Rubio è un è un cuoco non–convenzionale, indipendente, che per sua stessa scelta non ha un ristorante. Mettetevi il cuore in pace: non esiste un locale dove poter assaggiare un piatto cucinato da lui. Da sempre chef Rubio dichiara che aprire un ristorante non è mai stato il suo scopo e che se mai questo dovesse accadere in futuro sarà secondo i suoi principi, i suoi metodi e le sue regole. Si tratterà probabilmente di una trattoria: un locale autentico, senza particolari rivisitazioni e soprattutto legata al territorio. Nessuna selezione all’ingresso, nessun dress code, solo una regola: lasciare fuori la spocchia del locale di lusso.

I premi

Nel 2014 chef Rubio è stato premiato Migliore Chef ai Macchianera Italian Awards, prestigioso riconoscimento della rete. Ha vinto il titolo di miglior personaggio dell’anno 2015 secondo il sondaggio della rivista “Italia a tavola”, assegnato a chi rappresenta meglio il settore della ristorazione e dell’enogastronomia italiana ogni anno. Nel 2016 Rubio ha ritirato il Premio Internazionale Gusto DiVino. Nel maggio 2018 viene insignito del Premio Impresa per la gastronomia, riconoscimento conferito alle eccellenze italiane.

L’addio a Instagram

A inizio luglio chef Rubio ha annunciato il suo addio a Instagram: “I miei account Instagram, Facebook e Whatsapp vengono disattivati – ha scritto sul suo sito – Continuo le mie attività di comunicazione e interazione su Twitter, presto anche su Telegram e sul mio sito www.chefrubio.it. Come sempre rimango attivo nei luoghi fisici, nelle piazze, nei raduni dove la libera circolazione di idee garantisce uno scambio democratico e costruttivo, capace di contraddire disinformazione, bugie, revisioni storiche e negazionismi, minacce, insulti, provocazioni, e odio”.

La fidanzata

Sulla vita privata di chef Rubio si hanno pochissime informazioni e nemmeno del tutto chiare. Su una sua presunta storia d’amore, per esempio, vige la massima riservatezza. Pare sia single, sicuramente non ha mai avuto una relazione duratura e ha sempre dichiarato che il matrimonio non fa per lui. In un’intervista aveva dichiarato: “Non ho una vita, figuriamoci se posso averne una sentimentale. Al momento mi basto da solo, mi nutro sentimentalmente della mia passione per la cucina e sto a posto così. Morirò zitello come Alberto Sordi”. Nonostante però non sia favorevole alle nozze, chef Rubio vorrebbe comunque avere dei figli in futuro.  

Francesca Ceriani

Laureata in Lettere Moderne, giornalista dal 2015. Amo viaggiare, scoprire nuovi mondi, entrare in contatto con culture sconosciute. Leggere è la mia evasione. La scrittura e la cucina sono le mie passioni.

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Francesca Ceriani

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