La pausa caffè al bar è uno dei momenti ai quali è difficile rinunciare. È quasi un rito, specie al mattino, magari insieme alle colleghe di lavoro. Noi italiani, poi, amiamo particolarmente questa bevanda. La consumiamo in diverse varianti: espresso, macchiato, cappuccino, americano, marocchino e così via.
Bere il caffè al bar non è solo una questione di gusto, è anche un modo per socializzare e ritagliarsi un momento per sé. Certo, al bar si può godere di una qualità superiore rispetto a quella che si ottiene a casa con la moka o la macchinetta elettrica. Qui, infatti, è preparato con macchine professionali che garantiscono una temperatura, una pressione e una macinatura ottimali, oltre che una crema densa e persistente. Inoltre, è spesso accompagnato da un bicchierino d’acqua, una caramella o un cioccolatino, che ne esaltano il sapore e la persistenza.
Ma il motivo principale per il quale amiamo bere il caffè al bar è che si tratta di un rituale sociale, che permette di incontrare altre persone, scambiare due chiacchiere, fare nuove conoscenze o consolidare quelle esistenti. È un’occasione per fare una pausa dal lavoro, dallo studio o dalle faccende domestiche, e dedicarsi a sé stessi e agli altri.
Peccato che da tempo questo piccolo piacere stia diventando sempre più costoso. Lo confermano i dati di Assoutenti, che ha registrato una stangata record di +720 milioni di euro rispetto al 2021. Secondo l’associazione di consumatori, la media nazionale del prezzo di un caffè al bar è di 1,16 euro, con un aumento dell’11,5% rispetto al 2021, quando la media era di 1,04 euro. Tuttavia, ci sono città dove costa molto di più e città dove costa molto di meno.
La città più cara d’Italia è Bolzano, dove una tazzina di caffè al bar costa in media 1,34 euro, seguita da Trento con 1,31 euro e Belluno con 1,28 euro. Altre città dove supera la soglia di 1,20 euro sono Padova, Udine, Trieste, Brescia, Pordenone, Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì, Rimini, Pesaro, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo e Pescara.
La città più economica d’Italia, invece, è Messina, dove una tazzina di caffè al bar costa in media 0,95 euro, preceduta da Catanzaro e Reggio Calabria con 0,99 euro. Altre città dove il caffè al bar costa meno di 1 euro sono: Cosenza, Crotone, Vibo Valentia, Enna, Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Foggia, Potenza, Matera, Taranto, Brindisi, Lecce, Caserta, Benevento, Avellino, Salerno, Campobasso, Isernia, L’Aquila, Chieti e Rieti.
L’indagine di Assoutenti ha anche evidenziato le città dove il prezzo del caffè al bar è aumentato di più tra il 2021 e il 2023. La città dove il caffè al bar è diventato più caro è Cosenza, dove il prezzo è salito da 0,88 euro a 1,20 euro, con un incremento del 36,4%. Seguono Catanzaro, dove il prezzo è passato da 0,80 euro a 0,99 euro, con un aumento del 23,8%, e Pescara, dove il prezzo è cresciuto da 1 euro a 1,22 euro, con un rialzo del 22%. Altre città dove il caffè al bar ha subito forti rincari sono Bari, Palermo, Trento, Bergamo, Ascoli Piceno e Siracusa, con aumenti intorno al 16%.
La città dove il caffè al bar è aumentato di meno, invece, è Aosta, dove il prezzo è passato da 1,05 euro a 1,08 euro, con un aumento del 2,9%. Seguono Lucca, dove il prezzo è salito da 1,11 euro a 1,15 euro, con un incremento del 3,6%, e Cagliari, dove il prezzo è andato da 1,05 euro a 1,09 euro, con un rialzo del 3,8%.
Foto copertina: Unsplash
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