Ad maiora significato: cosa vuol dire e frasi da ricordare
Un augurio propiziatorio che si usa ancora oggi: ecco cosa vuol dire la locuzione "Ad maiora" e come usarlo.
La lingua latina, oltre ad essere la base fondante di molte delle lingue neolatine parlate oggi in tutto il mondo, è stata capace di lasciarci anche parecchie locuzioni sopravvissute a millenni di storia e ancora adoperate oggi. Non sempre però ne conosciamo l’origine e il significato perfetto, limitandoci ad usarle secondo l’abitudine comune.
Ad maiora è una di queste. L’abbiamo vista spesso scolpita in reperti archeologici, segnata in tavole, scritti, o addirittura ripresa in canzoni moderne.
Si tratta di un buon augurio, saggio e accorato.
Significato ed utilizzo oggi
La locuzione deriva dal comparativo plurale neutro del termine ”magnus”, e tradotta in italiano significa ”a cose migliori”, o ”a cose più grandi”. Si tratta di una formula adoperata per augurare il raggiungimento di risultati sempre migliori. Veniva e viene anche oggi detta infatti a coloro che ad esempio hanno appena conseguito un titolo di studio, suggellato un fidanzamento, ottenuto una promozione sul lavoro.
Come spesso accadeva, infatti, i latini amavano privilegiare formule volte costantemente ad incoraggiare un miglioramento o una riflessione positiva nella vita delle persone. Ad maiora sprona a cercare di migliorarsi costantemente, e a non accontentarsi mai.
Varianti della formula
Sebbene la formula completa sia ”ad meliora et maiora semper”, ossia a cose maggiori e migliori sempre, esistono due varianti effettive. Una è ”ad maiorem rei memoriam”, e l’altra è ”ad maiorem Dei gloriam”. La prima, abbreviata nella sigla A.M.R.M. significa ”ad un più duraturo ricordo”. Usata spesso sotto iscrizioni e memoriali, augura infatti di prolungare la rimembranza di un argomento, una persona, una battaglia e così via.
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La seconda, invece, abbreviata in A.M.D.G. significa ”a maggior gloria a Dio”. Un augurio che forse oggi si sente pronunciare molto meno, in quanto esplicitamente legato ad un culto religioso meno sentito e devoto di un tempo.
La risposta adeguata
Rispondere in italiano con un grazie è già una cortesia che indica la conoscenza di questa formula ed è sufficiente, tuttavia i più esigenti potrebbero voler provare a rispondere per le rime, in maniera più colta e magari in latino. Ebbene, non esiste una locuzione precisa per una risposta, ma è sufficiente semplicemente ripetere a propria volta ”Ad maiora”, in un mutuo augurio.
Se viene adoperata la formula semplice ad maiora, è possibile però completarla aggiungendo la parola ”semper”. Un ottimo e rapido modo per ricambiare rapidamente e rimbalzare l’augurio.