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55. Esposizione Internazionale d’arte a Venezia

La Biennale di Venezia sta agli appassionati d’arte come la Fabbrica di cioccolato di Willy Wonka sta, starebbe, ai bambini. Si tratta degli stati generali dell’Arte, il momento e il luogo in cui vengono rivelate e promosse le nuove tendenze artistiche e consacrati gli artisti di tutto il mondo.

L’Esposizione, nata nel 1895 è tra le più importanti, antiche e prestigiose e richiama, a buon diritto, un gran numero di spettatori da tutto il mondo. E dato che potreste esserci anche voi tra questi, ecco un breve guida alla visita.

Padiglioni nazionali e Mostra Internazionale del curatore

[dup_immagine align=”alignright” id=”30166″]La Biennale è fondata su due grandi pilastri, come li definisce il Presidente Paolo Baratta: la mostra per padiglioni nazionali, ciascuno con il suo curatore e il suo progetto, e la Mostra Internazionale del curatore della Biennale, nominato appositamente per assolvere questo nobile compito.

Ma non è sempre stato così: questo modello infatti, caratterizza la Biennale solo dal 1998. Fino a quell’anno, la relazione sullo stato attuale dell’arte era affidata ai soli Padiglioni nazionali.

Le Partecipazioni nazionali

La Mostra ospita quest’anno 88 paesi, negli storici Padiglioni ai Giardini, vere e proprie case dell’arte nate dallo studio di architetti quali Aalto, Hoffmann, Rietveld, Scarpa e Stirling, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, di cui 10 new entry tra le quali spicca, per l’assoluto grado di novità, la Santa Sede con la mostra In Principio. Gli addetti ai lavori consigliano di non perderla!

Il Palazzo Enciclopedico

Questo è il titolo della Mostra Internazionale del Curatore, Massimiliano Gioni, ispirata all’utopistica idea di Marino Auriti che nel 1955 depositò all’ufficio brevetti statunitense il progetto di un museo immaginario, il Palazzo Enciclopedico appunto, capace di accogliere il sapere dell’umanità, tutto. Un edificio di 136 piani per 700 metri d’altezza. L’impresa rimase incompiuta ma la la forza del sogno di Auriti ha permesso a quest’idea, quest’ansia di costruire un’immagine capace di raccogliere e raccontare la grandezza e la molteplicità della conoscenza, di percorrere generazioni di artisti, scrittori. Le domande alle quali le opere degli oltre 150 artisti proposti, provenienti da 38 paesi diversi, tentano di rispondere sono queste: quale spazio è oggi concesso all’immaginazione, al sogno, alla visione in un mondo dove predomina con disarmante aggressività la sola immagine esteriore? Qual è il mondo interiore dell’artista? Domande che occorre ripetersi fino alla nausea davanti alle opere esposte, per essere in grado di concepire la grande operazione che il curatore ha tentato di mettere in piedi. Non a caso, questa Mostra sul potere trasformativo dell’immaginazione si apre, presso il Padiglione Centrale ai Giardini, con il Libro Rosso di Carl Gustav Jung, vera e propria trascrizione dell’immaginario che lo psichiatra svizzero utilizzava per analizzare il suo inconscio.

[dup_immagine align=”alignright” id=”32560″]Chi è Massimiliano Gioni

Partiamo da un dato di fatto: è il più giovane curatore della Mostra Internazionale che la Biennale abbia avuto ed è italiano. Cosa non scontata che ha riversato su di lui grande attesa e grandi aspettative. Enfant prodige dell’arte contemporanea, è passato dalla Fondazione Nicola Trussardi di Milano al New Museum of Contemporary Art di New York. Quanto basta per esserne molto incuriositi.

Chi ha vinto la 55. Esposizione Internazionale d’arte a Venezia

Durante la lunga visita alla Biennale – se ci andate per la prima volta scordatevi di la combo Mostra+Visita alla città – prestate un occhio di riguardo ai vincitori dei Leoni. Perché di competizione pur si tratta. I Leoni d’oro di quest’edizione sono andati all’Angola (alla sua prima partecipazione) «per la capacità dei curatori e dell’artista che insieme riflettono sull’inconciliabilità  e complessità della nozione di sito» e all’artista Tino Sehgal, inglese, giudicato il migliore arista del Palazzo Enciclopedico «per l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche».

Quando finisce la Biennale

Chiuderà i battenti il 24 novembre 2013 lasciando dietro di sé polemiche, critiche, apprezzamenti e tanta attesa per la prossima edizione. Come sempre.

Lara Zironi

Quando dicono che gli italiani pensano sempre a mangiare, sicuramente stanno descrivendo me. Mi piace tantissimo mangiare, ma più di tutto cucinare. Trovo non ci sia niente di meglio di una torta fatta in casa per colazione, di quelle che sanno di semplicità e famiglia, anche se poi la metti in un tovagliolo e te la mangi mentre corri al lavoro. Spesso organizzo cene a casa coi miei amici, e prendo la scusa per sperimentare qualcosa di nuovo: loro non lo sanno, ma sono spesso le cavie di piatti che mi invento al momento, in base all’umore e all’ispirazione.

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Lara Zironi
Tags: Venezia

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