Single e felice.
Secondo la psicologia moderna la ” singletudine“- termine coniato per indicare la condizione di chi vive da solo e non ha relazioni sentimentali stabili – se vissuta nel modo giusto, può essere un’occasione per prendersi cura di sé, riflettere e conoscersi.
Inoltre una recente ricerca effettuata da due psicologi, della London School of Economics e della Singapore Management University, rivela che l’intelligenza porta alla solitudine, basta però che quest’ultima non sia una forma di malessere, ma bensì una scelta di vita.
Secondo questa ricerca le persone intelligenti sono davvero felici di essere single, soddisfatte nel trascorrere il tempo da soli piuttosto che in compagnia degli altri, spesso ritenuti poco interessanti.
I single per scelta possiedono autostima e auto-efficacia. Hanno rielaborato, in modo sano, i fallimenti di rapporti finiti e ora sono in grado di vivere serenamente questa nuova condizione sociale, che può essere temporanea o meno. Sono liberi da vincoli, e gestiscono la loro quotidianità in base ai loro interessi e alle loro priorità. Vivono la solitudine come un momento di esplorazione personale.
I single hanno una vita sociale molto attiva, ma hanno imparato a stare da soli, a conoscersi e ad accettarsi, a volersi bene senza il bisogno dell’altro. Quindi al momento opportuno, per salvaguardare la loro immagine sociale o ancor più il loro benessere, se messi a dura prova, si allontanano da compagnie o partner poco rispettosi e spesso invadenti.
A livello globale, il crescente numero di single fa oggi pensare ad un profondo cambiamento culturale e sociale. In Italia quasi una famiglia su tre è composta da una sola persona e questo è il sintomo anche di trasformazioni demografiche .
Con il progredire dell’età, l’aver imparato a sostenersi da soli nei momenti di difficoltà, la conseguente forza maturata stando soli e la consapevolezza di sapere di potercela comunque fare, rende difficile a molti single pensare di poter di nuovo contare su un altro.
Esiste poi il single indotto, forzato da eventi non voluti direttamente, come un lutto o una separazione. Questo è spesso costretto a vivere temporaneamente da solo, per il tempo necessario alla rielaborazione dell’evento.
Passata questa fase, una volta imparato a star bene da solo, a conoscersi e soprattutto ad accettarsi, a volersi bene senza il bisogno della continua conferma dell’altro, sentirà forse il bisogno di condividere la propria vita con un’altra persona.
Potrà iniziare più facilmente a vivere un rapporto in un modo nuovo, fatto di altri valori, e altre priorità, e vedere l’altro come completamento e non più come fulcro della propria vita.
Andare in vacanza con la propria migliore amica può essere un’esperienza indimenticabile, ma anche una…
Il weekend di metà agosto si apre con energia, voglia di leggerezza e nuove emozioni.…
Il ciambellone all’acqua con pesche è un dolce semplice e genuino, perfetto per la colazione…
Le melanzane ripiene di riso integrale, pomodorini e olive sono un piatto completo, profumato e…
Con il caldo estivo e l’umidità, mantenere le sopracciglia definite e ordinate può diventare una…
La settimana centrale di agosto porta con sé emozioni forti, nuovi inizi e momenti di…