Il tronchetto della felicità è una delle piante più diffuse in case e appartamenti data la sua facilità nella coltivazione anche per i pollici verdi meno esperti
Detta anche Dracaena Fragrans, il tronchetto è una pianta sempreverde originaria dell’Africa tropicale con foglie strette, dalla forma appuntita e un tronco che può raggiungere i sei metri d’altezza, che si riducono a due se coltivata in casa.
La Dracaena viene molto spesso regalata per via del suo nome benaugurante ma non si tratta di una pianta semplicemente decorativa. È ricca infatti di altre qualità che la rendono una preziosa presenza all’interno delle mura domestiche, come ad esempio la sua capacità di purificare l’aria e di assorbire sostanze nocive come il benzene o la formaldeide.
Il nome scientifico, Dracaena, deriva dal greco e significa ‘femmina di drago’. Da una delle sue specie, infatti, si estrae una resina rossa che, per il suo colore, viene chiamata ‘sangue di drago’. Un tempo, nelle isole Canarie, si attribuivano proprietà magiche a questa pianta. Alchimisti e santoni la usavano come rimedio medicale, per curare:
Inoltre, con la resina rossa si coloravano utensili arrugginiti. Il nome con cui la conosciamo oggi, ‘tronchetto della felicità’, si deve invece al fatto che la pianta è longeva e ha la capacità di crescere anche se curata poco. Inoltre, ha parecchi benefici sia a livello fisico sia a livello psicologico. La sua presenza attenua gli stati di ansia e stress, donando maggiore felicità alle giornate.
Essendo una pianta di origine tropicale, il tronchetto della felicità ha bisogno di un clima caldo-umido e di luce, che non sia però diretta. La temperatura ideale è intorno ai 26 gradi e non deve mai scendere sotto i 10. Non sopporta gli sbalzi di temperatura: d’inverno quindi è fondamentale tenere il tronchetto in casa lontano da correnti d’aria e da fonti di calore come i termosifoni. In generale, questa pianta si adatta molto bene all’ambiente interno della casa e sopravvive all’esterno solo in zone calde, dove le temperature non scendono mai sotto i 12 gradi.
La Dracaena necessita di adeguate annaffiature, soprattutto nel periodo estivo. L’irrigazione, benché frequente, anche a giorni alterni, non deve però essere abbondante; il tronchetto, infatti, non sopporta i ristagni d’acqua che possono portare le radici a marcire. È meglio quindi preferire le nebulizzazioni con uno spruzzino, che ricreano l’umidità presente nell’habitat naturale di questa pianta. In inverno invece, complice il calo della temperatura, le innaffiature si possono ridurre ad una alla settimana.
Molto importante per la salute della pianta è la pulizia dalla polvere, è sconsigliabile però farlo utilizzando i lucidanti chimici. È sufficiente passare le foglie con un batuffolo di cotone imbevuto di sola acqua, oppure di acqua e latte per rinvigorire le foglie dall’aspetto spento e opaco.
È necessario, infine, ogni due anni trapiantare il tronchetto, preferibilmente durante il periodo primaverile; mettetelo in un vaso più grande, per evitare di far soffrire la pianta e soffocare le sue radici. Usate un terriccio a base di torba e con della pietra pomice, così da favorire il drenaggio dell’acqua.
La fioritura del tronchetto della felicità, molto rara se coltivato in casa, va da marzo e ottobre e dà origine a un fiore color crema dal profumo molto intenso.
Il tronchetto della felicità non ha bisogno di potatura. Bisogna però eliminare le foglie ingiallite e, nel caso in cui sia diventato troppo alto e storto, dovrete procedere con una potatura di ringiovanimento. Il consiglio è di effettuare questa operazione tra maggio e agosto, usando forbici pulite e ben affilate. La procedura da seguire è semplice, ma va messa in atto con cura.
Le foglie della Dracaena sono caratterizzate da un colore verde brillante. Possono tuttavia verificarsi variazioni alla cromia e all’aspetto generale qualora la pianta non sia in perfette condizioni. In particolare, si possono seccare le punte, cosa che indica una quantità d’acqua non idonea, oppure una temperatura non congeniale alla pianta. In questi casi è possibile eliminare la parte danneggiata delle foglie agendo contemporaneamente su disposizione nell’ambiente e annaffiature, controllando eventuali ristagni nel sottovaso o al contrario se la terra è eccessivamente secca. Le foglie inoltre possono essere soggette a ingiallimento, sintomo di una eccessiva irrigazione o di una scarsa illuminazione. Anche in questo caso è sufficiente variare le condizioni per garantire di nuovo la piena salute alla pianta.
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