Cura del prato del giardino in estate: 10 regole da seguire

Tutto quello che c'è da sapere per avere un prato curato nel modo giusto.

12/06/2023

È uno stereotipo diffuso che nel giardino di casa sia compito dei maschi curare il prato e la siepe, mentre spetti delle femmine occuparsi delle aiuole fiorite. Se volete smentire questa diceria, ecco 10 regole d’oro per avere un buon prato senza scadere nella mania maschile di allestire un parco macchinari degno del corpo forestale e senza vantarsi di aver sudato due giorni per pettinare tutti i fili d’erba.

La costanza

Il segreto della riuscita di qualunque manutenzione del prato è la costanza. Esso è fatto di esseri viventi desiderati (l’erba) e indesiderati (le infestanti). Svolgere con costanza le operazioni seguenti eviterà che la natura prenda il sopravvento sul poco tempo che abbiamo a disposizione costringendoci poi veramente a imprese titaniche per recuperare. E noi donne siamo le regine della costanza.

Irrigare tanto ma non spesso

Sia che il prato sia appena seminato, sia che sia lì da anni, dobbiamo insegnare ai nostri cespi di erba a cercare acqua e nutrimenti in profondità in modo da fargli sviluppare un bell’apparato radicale che consentirà a ogni piantina di superare al meglio i periodi più caldi. Irrigare poco alla volta ma continuamente abitua il prato a raccogliere l’acqua in superficie e non lo prepara al caldo e alla siccità. Meglio quindi irrigare con intervalli più lunghi ma con quantità maggiori di acqua che penetri in profondità nel terreno.

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Farsi un impianto di irrigazione

Se non volete passare l’estate con in mano la canna dell’acqua, se volete andare in vacanza e ritrovare il prato verde al ritorno e, soprattutto, se il vostro uomo ha delle incontenibili manie ingegneristiche, fatelo sfogare facendogli costruire un bell’impianto di irrigazione. Oggi esistono sia dei kit già pronti, sia dei pezzi componibili a piacere. E’ come il gioco dei lego, ma per i grandi. Lasciate che sia lui a giocarci e convincetelo che è un pegno d’amore. Noi vi diamo una sola dritta: fategli prendere gli irrigatori dinamici, sono quelli che fanno ruotare continuamente il getto d’acqua e la spediscono molto più lontano rispetto a quelli statici che fanno invece l’ombrello d’acqua fisso. Costano di più degli statici ma ne servono molti meno. L’uomo ringrazierà.

Irrigare al mattino

Il momento migliore per irrigare il prato è al mattino, presto. Per due importanti motivi. Il primo è che le piante sono delle pompe solari, funzionano quando c’è la luce. Quando è buio si fermano. Per cui diamo l’acqua quando il prato può utilizzarla. Il secondo motivo è che il ristagno idrico notturno favorisce le malattie, quindi facciamolo dormire all’asciutto, il nostro caro pratino. Non irrighiamo nelle ore più calde: a parte che l’acqua evapora velocemente, rischiamo lo shock termico e l’effetto lente solare che potrebbe bruciare il prato.

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Concime naturale due volte l’anno

Come tutti gli esseri viventi, anche le piantine del prato bevono… e mangiano! In particolare la pappa del prato è l’azoto. Questo fondamentale nutriente è ampiamente presente in tanti concimi naturali di origine animale, oggi disponibili secchi in forma di pellet, il che praticamente azzera il problema della puzza. All’inizio della primavera e alla fine dell’estate basta sparpagliarne un po’ (secondo le dosi indicate) e con pochi gesti ci si garantirà un bel verde. Meglio non usare concimi di origine chimica: su quel prato magari ci giocano i vostri bambini e i vostri animali.

Tosare regolarmente

Abbiamo già detto che la costanza è il segreto di tutto? La costanza nel tagliare l’erba è fondamentale, soprattutto nella stagione calda. In questo periodo infatti l’erba cresce velocemente e tagliare in una sola volta più di un terzo dell’altezza totale dell’erba potrebbe essere traumatico e rovinare il prato. Quindi meglio tagliare poco ma farlo spesso. Peraltro è molto meno faticoso e richiede un semplice tosaerba poco costoso. Il taglio frequente inoltre evita che le infestanti si rafforzino e che soprattutto producano i semi, innescando poi una proliferazione che è difficile controllare.

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Tagliare l’erba solo quando è asciutta

E’ importante tagliare l’erba solo quando è asciutta per evitare che parte dello sfalcio ricada a terra e formi un pericoloso peltro che soffoca il prato e favorisce l’insorgenza di patologie funginee. La maggior parte dei tosaerba infatti non è in grado di aspirare l’erba bagnata né di fare un buon taglio. Vi sono delle macchinette che lavorano bene anche con l’erba zuppa, ma costano molto e soprattutto non le possiamo indossare.

Arieggiare il terreno

Questa è un’attività che quando è svolta dagli uomini spesso ha come risultato un paesaggio vandalizzato ad opera di macchine che costano il doppio di un tosaerba. Arieggiare vuol dire semplicemente fare dei buchini nel terreno per far circolare un po’ di ossigeno. Noi vi consigliamo delle simpatiche scarpe-arieggia-prato: sono delle sovrascarpe chiodate che costano pochi euro e si trovano in tanti negozi di fai da te. Passeggiando con queste sul prato si fanno appunto tanti piccoli buchi. Si possono indossare quando si taglia l’erba così da ottimizzare il tempo.

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Riseminare a settembre

Una volta all’anno, a metà settembre, subito dopo aver tagliato il prato, facciamo un bel secchio di terriccio per prati mischiato con delle sementi per il prato. Sparpagliamo il miscuglio sia sul prato esistente ma soprattutto sulle chiazze di terra nuda dove il prato è morto. Quindi facciamoci una camminata sopra per compattare tutto. A questo scopo sono utili anche mariti e figli. In questa maniera manterremo il prato folto evitando di lasciare degli spazi che oltre che a essere brutti a vedersi, sono pure facile preda delle erbacce infestanti.

Godetevi il prato!

Questa è la regola più importante di tutte: camminateci sopra, prendeteci il sole e fateci giocare i bambini e gli animali. Il prato è un essere vivente, dategli il vostro affetto e fatelo sentire parte della famiglia: vi ripagherà crescendo più verde e rigoglioso. Ve lo giuriamo.