Tutte noi, o quasi, ci siamo trovate almeno una volta a dover prendere parte a un pranzo o a una cena dai toni formali. E in questi casi tutte o quasi ci siamo chieste almeno una volta “Cosa dice il Galateo? Come dovrei comportarmi?”, mostrandoci – magari davanti a colleghi e capo nostri o del nostro compagno – impacciate e a disagio. Ecco perché forse un ripasso su quali regole sottendono un buon comportamento a tavola non fa male. E per farlo non possiamo che rivolgerci alla “Bibbia delle buone maniere”.
Le regole di comportamento secondo il Galateo
Il Galateo detta regole molto precise rispetto al comportamento che è il caso di adottare a tavola. Al momento di accomodarsi, è importante eseguire un primo semplice gesto: stendere sulle gambe il tovagliolo senza aprirlo completamente. Quando arriva il cestino del pane, non è il caso di avventarvici sopra, almeno fino a che la prima portata non sia stata servita. Attenzione anche agli incidenti: se vi dovesse accidentalmente cadere una posata, il Galateo dice di evitare di fiondarsi sotto al tavolo e di attendere che la padrona di casa o un cameriere del ristorante in cui siete ospiti ve ne fornisca un’altra.
Per quanto riguarda il tovagliolo, invece, è possibile utilizzarlo solo per pulire le labbra prima di bere e appena dopo, fatto che implica bocconi piccoli e discreti. E ancora: ricordate di non toccare le guarnizioni dei piatti, che hanno funzione prettamente estetica come anche gli stuzzicadenti, che a tavola non è buona norma utilizzare. E non è ancora finita: la scarpetta è assolutamente bandita.
Con la conclusione del pasto, la regola detta di riporre il tovagliolo sul tavolo senza ripiegarlo, in modo casuale.
Queste le principali linee guida per un comportamento impeccabile a tavola. State tranquille che con questi accorgimenti vi mostrerete rispettose delle convenzionali regole del bon ton. Certo è un sacrificio, ma vi donerà un naturale charme… anche se davanti a un piatto.