Le piantine di peperoncino possono essere coltivate in casa a partire dai semi.
Noi l’abbiamo conosciuto grazie alle scoperte di Cristoforo Colombo, ma il peperoncino (Capsicum annuum) della famiglia delle Solanacee, veniva utilizzato come pianta aromatica da tempi molto più antichi, in Messico addirittura dal 5500 a.C. Poi un bel giorno il navigatore italiano lo portò in Spagna da dove si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo e da lì anche in Asia.
Esistono almeno una decina di varietà di peperoncino, diverse per colore, grandezza e forma. Ad accomunarli è, ovviamente, la caratteristica piccantezza dovuta alla presenza della capsaicina che stimola alcuni termorecettori presenti nel nostro corpo provocando la nota sensazione di bruciore.
Se vogliamo dedicarci alla coltivazione casalinga del peperoncino la prima cosa da sapere è che si tratta di una pianta alla quale piacciono le temperature calde, mai al di sotto dei 15°. Quindi in caso di improvvise gelate dobbiamo portare subito in casa al caldo il vaso che teniamo in balcone oppure, se la pianta si trova direttamente nel terreno, copriamola con un telo di plastica praticando dei fori per l’areazione. Il terreno dev’essere molto fertile e non troppo compatto, da evitare torba e argilla.
Per avere una bella pianta di peperoncino basta acquistare una bustina di semi e tra febbraio e marzo sistemarli in un semenzaio, facendo dei buchi nel terreno e inserendovi 2/3 semini per volta a pochi centimetri di profondità.
La temperatura ideale sarebbe vicina ai 23/25°. Dopo un paio di settimane avremo delle belle piantine lunghe a sufficienza per essere trapiantate ciascuna in contenitori profondi 7/8 centimetri. Finalmente a primavera possiamo sistemare la nostra piantagione nella sua destinazione finale, in un bel vaso o direttamente nel giardino, con l’accortezza di scegliere un posto soleggiato.
Il peperoncino ama molto l’acqua, soprattutto nel periodo della germinazione, tuttavia bisogna fare attenzione ad evitare la formazione dei ristagni che provocano la proliferazione di acari, afidi e ragnetti rossi; finita questa fase, si può annaffiare anche una sola volta a settimana e, comunque, quando vediamo il terreno troppo asciutto. Piccolo trucchetto: se vogliamo peperoncini particolarmente piccanti dobbiamo ridurre l’acqua, soprattutto nelle ultime due settimane prima di passare al raccolto.
La concimazione va fatta due volte l’anno con una sostanza molto ricca di fosforo. I peperoncini vanno colti in estate e in autunno, staccandoli dalla pianta con tutto il picciolo.
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