“Non comprerò più quella PASTA” | Trovate MOSCHE vive nelle confezioni, c’è gente che vomita da giorni
Indigestione (pexels) unadonna.it
Adesso nulla più è sicuro in ambito alimentare: scopri subito che cosa succede alla pasta e quale evitare di comprare.
Oggi il cibo non è più quello di una volta. Mangiare, un tempo, significava scegliere prodotti freschi, di stagione e spesso provenienti da piccoli produttori locali. Ora, invece, viviamo immersi in un sistema alimentare profondamente diverso, dominato dalla logica del profitto e dell’industria di massa.
La spesa si fa nei supermercati, dove tutto è perfettamente impacchettato, sterilizzato e standardizzato. Ma dietro l’apparente ordine degli scaffali si nasconde una realtà fatta di pesticidi, trattamenti chimici e conservanti che allontanano sempre più il consumatore dalla vera natura del cibo.
Il concetto stesso di stagionalità è praticamente sparito: fragole a dicembre, pomodori a gennaio, zucchine tutto l’anno. Tutto è disponibile, ma raramente autentico. E se non si dispone di un piccolo orto privato o di un contadino di fiducia, è difficile sapere davvero cosa si porta in tavola. E ora succede anche con la pasta.
Capitalismo alimentare
Il capitalismo alimentare ha reso il cibo una merce come un’altra, da produrre in quantità enormi e al minor costo possibile, spesso sacrificando la qualità. In questo contesto, anche l’aspetto estetico degli alimenti ha assunto un ruolo centrale. Ortaggi e frutta “imperfetti” vengono scartati in massa prima ancora di arrivare nei negozi.
Una mela con una macchia o una carota dalla forma irregolare non finiscono sugli scaffali, non perché siano cattive, ma perché non corrispondono agli standard visivi imposti dal mercato. I consumatori, abituati alla perfezione artificiale, diffidano del naturale. E così, tonnellate di cibo perfettamente commestibile finiscono tra i rifiuti solo per un difetto di forma.

Pasta con mosche
Ma il vero scandalo di questi giorni riguarda la pasta, simbolo della tradizione italiana. Donnaclick.it ha diffuso le informazioni in merito. Le immagini diffuse dall’utente @gabi68185 su TikTok mostrano minuscoli insetti in movimento dentro una confezione ancora sigillata. Il video, girato a Foggia dopo un acquisto in un punto vendita Coop, ha lasciato tutti senza parole. E soprattutto con i conati di vomito da giorni.
La data di scadenza segna il 2028, con produzione a maggio 2025. Il marchio coinvolto è Granoro, noto nel settore ma non tra i più popolari in Italia. Sui social, l’indignazione è esplosa in poche ore: decine di utenti promettono di non comprare più il prodotto, mentre altri chiedono chiarimenti urgenti. Al momento non si sa se si tratti di un episodio isolato o di un errore nella filiera. La Coop di Foggia, intanto, è finita al centro delle polemiche, con richieste di rimborso e controlli straordinari.
