Non chiamateli più boomer: chi sono i Re-Styler, gli over 50 che guidano il cambiamento nella moda
Non chiamateli più boomer (Foto di charlesdeluvio su Unsplash) - unadonna.it
Non chiamateli boomer: i Re-Styler over 50 riscrivono le regole della moda tra gusto, qualità e scelte consapevoli.
Per anni li abbiamo chiamati “boomer” , spesso con un sorriso ironico, come fossero i custodi di un passato analogico fatto di giacche di tweed e scarpe lucide la domenica. Ma ora tocca ricredersi: gli over 50 hanno deciso di cambiare le regole del gioco. E non solo stanno riscrivendo il concetto di stile, ma anche quello di consumo.
Chi pensava che la moda fosse un affare da ventenni dovrà aggiornare il guardaroba (e le idee). La generazione 50-65 oggi è curiosa, consapevole e tutt’altro che nostalgica. Niente look fuori tempo massimo: il loro stile parla di equilibrio, qualità e libertà di scelta. E soprattutto, di gusto vero. Ed è proprio per questo che non li chiamano più “boomer”, ma “Re-Styler”; una definizione che racchiude perfettamente la loro capacità di reinventarsi, dentro e fuori dal guardaroba.
Quando il lusso è una questione di sostanza
A dirlo è una ricerca firmata McArthurGlen con Doxa, rivela elle.com, che ha messo sotto i riflettori questo gruppo di consumatori tutt’altro che “in pensione”. Gli over 50 rappresentano ormai una fetta enorme del mercato, ma ciò che li rende interessanti non è la spesa: è l’approccio. Per loro, il lusso non è correre dietro a ogni nuova tendenza, ma scegliere con intelligenza ciò che vale davvero.
Il risultato? Meno acquisti impulsivi e più attenzione alla qualità. Il tessuto, la fattura, la storia di chi ha realizzato un capo contano più del marchio in evidenza (e finalmente, verrebbe da dire). E non è solo una questione estetica: è anche etica. Le scelte di chi appartiene a questa fascia d’età riflettono un rispetto concreto per il lavoro e per l’ambiente.
Si potrebbe dire che gli over 50 abbiano inventato il “nuovo minimalismo”: non quello fatto di colori neutri e armadi semivuoti, ma di decisioni ponderate. Comprano meno, scelgono meglio e vestono in modo coerente con ciò che sono. Lontani dai diktat delle passerelle, preferiscono capi che possano scegliere in autonomia.
E nonostante vivano in un mondo digitale, il piacere dell’esperienza fisica non è svanito: il negozio resta il loro luogo del cuore. Toccare un tessuto, confrontarsi con un commesso, provare un abito davanti a uno specchio vero, sono rituali che conservano il valore del tempo. Altro che un click e via.

Dallo shopping compulsivo alla moda consapevole
Alla fine, i cosiddetti “boomer” hanno compiuto una piccola rivoluzione silenziosa: hanno smesso di inseguire le mode e hanno costretto la moda a seguirli. Sono fedeli, ma non statici; moderni, ma senza bisogno di dimostrarlo.
Come dice Donatella Doppio, Managing Director Italy di McArthurGlen, riporta sempre il sito citato: “sono una generazione fedele ai propri valori e alle proprie scelte”. E forse è proprio questo il segreto del loro stile: la sicurezza di chi non deve più rincorrere nulla, ma essere solo se stesso.
