UFFICIALE – Addio SEMAFORO VERDE | Questo il nuovo colore per passare, chi non lo sapeva è rimasto per ore nel traffico

Semaforo (Pixabay) - unadonna.it
Attenzione a questa novità che potrebbe mettere in seria difficoltà gli automobilisti. Ecco qual è il nuovo colore del via libera
Tra le regole principali della strada ci sono sicuramente quelle relative al semaforo. Fin da bambini si apprende che il rosso significa che bisogna fermarsi, il giallo invece indica prudenza e il verde è il segnale del via libera.
Un processo meccanico che aiuta poi le persone quando si mettono alla guida. Il rispetto di questi dettami in teoria dovrebbe aiutare e non poco a ridurre gli incidenti, ma purtroppo lo zero in tal senso sembra assai lontano.
Tralasciando ciò è indubbio che questi colori siano radicati nella cultura dei cittadini di tutto il mondo a prescindere dalla modalità di guida (in alcuni paesi si mantiene la sinistra anziché la destra) e che siano una sorta di codice universale.
Tuttavia qualche eccezione esiste ed è bene tenerla a mente onde evitare spiacevoli equivoci, che in automobile o in scooter, si sa, possono costare davvero caro. Dunque per questo cerchiamo di analizzare al meglio questa tematica.
Addio al verde, ma solo se…
In pratica come si evince dalle notizie che si apprendono da mobilitasostenibile.it in alcuni contesti bisogna fare i conti con il semaforo blu. Niente paura, equivale a tutti gli effetti al verde e in Italia non è contemplato.
Si tratta di una prerogativa di diverse città giapponesi. Dunque chi si appresta a fare un viaggio nella terra del Sol Levante e ha intenzione di guidare, deve tenere a mente questo particolare, che non è nemmeno così piccolo. Anzi, rappresenta un enorme differenza.

Perché in Giappone si usa questa tonalità per il semaforo
Appurato ciò, adesso la curiosità sta nel comprendere perché nel paese asiatico hanno deciso di rompere gli schemi. Vista la precisione dei giapponesi di primo impatto può sembrare davvero molto strano. In realtà la ragione è molto più semplice di quel che si crede. Bisogna fare un tuffo nel passato a quando nella lingua nipponica antica esistevano pochissimi termini per definire i colori, ovvero bianco, rosso, giallo e poi “ao” che indicava il blu, ma che ai tempi inglobava anche ciò oggi è considerato verde.
Più tardi è stato introdotto il “midori” che ha aiutato a distinguere il blu dal verde. L’incongruenza però in alcuni ambiti è rimasta, tra cui proprio i semafori. Quando il Giappone decise di uniformarsi alla Convenzione di Vienna scelse come colore semaforico proprio questa tonalità più vicina al blu. Per questo ancora ora tra lo stupore e il divertimenti dei turisti, può capitare di dover aspettare il blu per poter passare.