Uramaki con gamberi e avocado fatti in casa
Un piatto unico ma anche un coreografico antipasto. Oggi in cucina si parlerà giapponese con gustosi uramaki con gamberi e avocado. Se li avete sempre solo mangiati al ristorante, è finalmente arrivato il momento di provare a prepararli a casa! Tranquilli, è più facile di quanto sembri, basterà seguire la ricetta sottostante, ma prima ecco qualche curiosità su questi invitanti stuzzichini.
Prima di immergervi nella ricetta degli uramaki con gamberi e avocado fatti in casa vi siete mai chiesti che cos’è un uramaki? Si potrebbe definire come un sushi arrotolato. A differenza di altre tipologie di sushi, la particolarità dell’uramaki è però che il riso è all’esterno, mentre l’alga Nori è all’interno e ne contiene il ripieno. Quest’ultimo può poi variare a seconda della creatività dello chef. Troviamo così uramaki con pesce crudo o cotto, con frutta oppure con verdura, solitamente cetriolo o avocado.
È vero, il sushi è un piatto tipico della cucina giapponese ma, sorpresa, il primo uramaki viene preparato nella soleggiata California nei primi anni ’70! Ed ecco il motivo per cui viene anche chiamato California roll. Il suo creatore è uno chef giapponese che decide di adattare il classico sushi ai gusti alimentari americani, poco abituati al pesce crudo ma anche alla croccantezza dell’alga Nori! Farcisce così l‘uramaki con polpa di granchio e avocado, mentre il riso, invece di essere all’interno dell’involtino, passa all’esterno e nasconde in questo modo l’alga Nori.
L’ingrediente fondamentale per gli uramaki con gamberi e avocado è l’alga Nori. È un’alga rossa particolarmente diffusa in Giappone, Cina e Corea, ma si può ormai trovare anche in Italia, soprattutto nei negozi bio. È utilizzata sia nella preparazione del sushi che per aromatizzare zuppe, brodi, riso o pasta. Ed è perfetta nelle insalate! È ricca di proteine, di vitamine A, B e C e di Omega 3. Ed ora un’informazione preziosa per tutti coloro che seguono una dieta priva di prodotti di origine animale, come ad esempio i vegani.
Sapevate che la vitamina B12, importante per combattere una grave forma di anemia e per proteggere il sistema nervoso, è presente solo nei prodotti di origine animale? Quindi carne, pesce, uova, latte e così via. Fortunatamente vi sono alcune eccezioni, potete infatti trovare questa vitamina anche in alcune foglie di tè, in certe varietà di funghi e in alcuni tipi di alghe, come appunto la Nori. E quindi che sushi vegano sia!
Come in ogni altro campo, anche nella cucina ci sono i perfezionisti, che seguono le regole alla lettera e i “creativi”, che seguono una strada tutta loro. Se vi riconoscete tra i primi, ecco le indicazioni per voi su come preparare il riso.
Scegliete innanzitutto quello comune originario, risciacquatelo più volte per eliminare l’amido, lasciatelo poi a bagno un quarto d’ora, scolatelo e fatelo riposare per un altro quarto d’ora. A questo punto versatelo in una pentola, aggiungete l’acqua, che dovrà superarlo di un paio di cm, chiudete con un coperchio e portate ad ebollizione a fuoco medio. Quando inizia a bollire, cuocete per altri 5 minuti, poi abbassate e calcolate altri 10 minuti, spegnete e fatelo riposare per altri 10 minuti.
Mentre il riso cuoce potete intanto preparate lo sushizu, il condimento per il riso: indicativamente, per ogni cucchiaio di aceto di riso calcolate un cucchiaino di zucchero. Versate in un pentolino i due ingredienti, le dosi dipenderanno dalla quantità di riso usata e scaldate finché lo zucchero non si sarà sciolto, togliete dal fuoco, fate raffreddare e condite. Se invece affrontate la vita in modo più fantasioso, che dire, seguite il vostro istinto del momento!
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