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Riso in cagnone: ricette della Lombardia

Il riso in cagnone è un primo piatto tipico del Nord Italia originario della Lombardia e di alcune zone del Piemonte. Queste aree sono le maggiori produttrici di riso del nostro Paese e per questo non stupisce affatto che il piatto in questione sia nato proprio qui. La preparazione è molto semplice e tutti possono realizzarlo, ma il suo gusto è incredibile.

Tipico piatto della cucina contadina, il riso in cagnone lombardo si prepara con riso, burro aromatizzato con aglio e salvia e anche parmigiano grattugiato. Impariamo a conoscere meglio la preparazione scoprendo nel dettaglio anche la ricetta da seguire per realizzarlo a casa.

Cos’è il riso in cagnone?

Il riso in cagnone è un primo piatto semplice e gustoso tipico della Lombardia. Questa preparazione prevede l’impiego di pochissimi ingredienti, ma il suo sapore è davvero incredibile e per questo piace a praticamente chiunque.

Il nome della pietanza è particolare e deriva chiaramente dal dialetto locale. Il termine “cagnun” non ha nulla a che vedere con la parola “cane” come invece può sembrare subito. Questo termine dialettale infatti significa “larva d’insetto” ed è dovuto alla forma assunta dal riso dopo che è stato cotto. I chicchi di riso, una volta cotti, assumono infatti una forma simile a quella dei bachi e per questo si è deciso di chiamare il piatto in questo nome.

Nonostante il nome sia non troppo invitante, la pietanza è saporita e gustosa. Nata nelle case contadine delle zone tra Lombardia e Piemonte, la preparazione è semplice e tutti quindi possono realizzarla a casa propria.

A primo impatto questo primo piatto può sembrare un risotto, ma in realtà non lo è. La sua preparazione infatti è diversa da quella che deve essere seguita per ottenere un risotto. Chiaramente non è nemmeno un normale riso in bianco dal momento che prevede un condimento in grado di donare grande sapore.

Un primo piatto tipico della Lombardia

Tra i numerosi piatti tipici della Lombardia è bene ricordare di certo il riso in cagnone. Questo primo piatto non è molto conosciuto, ma si tratta di una pietanza di origine antica. In passato i contadini lombardi infatti amavano realizzare questo piatto in quanto era molto semplice e prevedeva l’impiego di pochi ed economici ingredienti.

Il nome particolare della pietanza indica chiaramente le origini regionali del riso. Anche gli ingredienti utilizzati per prepararlo sono locali, infatti in queste zone d’Italia si producono grandi quantità di riso.

Trattandosi di una ricetta povera di origine contadina, il riso in cagnone è tutt’altro che leggero. Il piatto infatti prevede l’utilizzo di una grande quantità di burro che lo rende veramente molto calorico. La percentuale di burro usata infatti non solo doveva dare un grande sapore, ma doveva anche essere in grado di donare energia.

Riso in cagnone: la ricetta

Il riso in cagnone è un primo piatto semplice e gustoso che si può preparare in maniera davvero rapida. Non trattandosi di un risotto, questa preparazione non deve essere mantecata. Per tale motivo consigliamo di utilizzare come tipologia di riso il Baldo che risulta essere adatto ad essere bollito e che si cuoce in modo omogeneo. Suggeriamo di evitare il riso Carnaroli che, pur essendo perfetto per realizzare risotti, ha una consistenza più soda non perfetta per la bollitura.

La ricetta da seguire per realizzare il riso in cagnone è facile e quindi anche coloro che non sono dei maghi ai fornelli possono seguirla. Si tratta di una preparazione davvero veloce, infatti il condimenti si realizza mentre il riso cuoce.

Ingredienti

  • 320 gr di riso
  • 200 gr di parmigiano reggiano
  • 100 gr di burro
  • 1 spicchio di aglio
  • 8 foglie di salvia
  • Sale fino

Preparazione

Prima di tutto lessate il riso aggiungendolo in acqua bollente salata. Cuocete il riso per circa 15 minuti o comunque seguendo attentamente le indicazioni riportate sulla confezione.

Per cuocere perfettamente il riso è essenziale fare attenzione alla quantità di acqua utilizzata per la cottura. Vi suggeriamo di utilizzare circa 1 litro di acqua per 320 gr di riso. Questa quantità è perfetta per ottenere una cottura corretta dal momento che gli permette al riso di assorbire quasi interamente la quantità di acqua.

Nel frattempo, mentre il riso cuoce, sciogliete a parte il burro in un tegamino antiaderente. Quando il burro sarà diventato di color nocciola, aggiungete anche le foglie di salvia e l’aglio intero senza la buccia.

Quando il riso risulta cotto, scolatelo utilizzando una schiumarola e mettetelo in una pentola. Conditelo quindi con il burro aromatizzato che avete realizzato precedentemente. Questa operazione deve essere fatta mentre sia il riso che il burro sono ancora molto caldi

Completate quindi aggiungendo una spolverata di parmigiano reggiano e poi servite.

Sono numerose le varianti

La ricetta del riso in cagnone che vi abbiamo suggerito è quella tipica della Lombardia, ma oltre a questa esistono anche altre numerose e gustose varianti.

Il riso in cagnone alla biellese è una versione piemontese di questa pietanza. In questo caso è necessario aggiungere al piatto la toma e il maccagno. Questi due formaggi, tipici del Piemonte, sono molto grassi e regalano un grade sapore oltre che grande energia a chi consuma il piatto. I formaggi possono essere utilizzati entrambi al posto del parmigiano reggiano, ma in alternativa se ne può utilizzare anche solamente uno.

Le varianti possibili di questo primo piatto del Nord Italia sono però davvero tante in quanto si prepara in modo diverso non solo da regione a regione, ma anche da zona a zona. In alcune località il piatto viene arricchito ulteriormente aggiungendo della pasta di salame rosolata. Questo consente di ottenere un riso ancora più saporito e ovviamente anche più energetico.

Alcuni non apprezzano la salvia e di conseguenza utilizzano altre erbe aromatiche per dare sapore al piatto. In particolare la salvia si può sostituire con il timo che risulta sposarsi davvero bene con il resto degli ingredienti.

Coloro che non tollerano l’aglio possono decidere di eliminarlo. Questo ovviamente va a modificare in maniera importante il sapore finale di questo piatto, ma dal momento che in molti non apprezzano l’aglio è bene sapere che esso si può eliminare dalla ricetta.

La pietanza quindi si può personalizzare seguendo chiaramente le proprie preferenze alimentari. La ricetta che vi abbiamo fornito in precedenza è quella di base seguita in Lombardia, ma ognuno è libero di fare cambiamenti oppure di eliminare gli ingredienti che non apprezza.

Elisa Cardelli

Mi chiamo Elisa, classe ’94 e romagnola doc. Sono un’appassionata di arte, serie tv e film, amo cucinare e scrivere. Collaboro come copywriter e ghostwriter per alcuni magazine e blog online trattando vari argomenti tra cui benessere, salute, alimentazione e casa.

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Elisa Cardelli

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