Pasta fresca senza uova con il bimby
Al giorno d’oggi è del tutto normale, quasi una moda, trovare ricette “senza”. Senza glutine, senza burro, senza lattosio, senza zucchero e naturalmente senza uova, per amici più o meno vegani.
Se pensate che anche la ricetta odierna di pasta fresca sia stata espressamente concepita per chi segue una filosofia vegana, beh, vi state sbagliando.
I principali formati di pasta fresca che non prevedono l’utilizzo di uova hanno infatti origini risalenti ad un periodo in cui di vegani neppure si era mai sentito parlare. Potremmo così definire le orecchiette pugliesi o i cavatelli siciliani come formati di pasta fresca vegan precursori dei tempi, nati prima ancora del movimento vegano.
Ma la stessa definizione si potrebbe applicare anche alle trofie liguri, ai malloreddus sardi, ai pici toscani o agli strascinati pugliesi. Tutti accomunati dall’essere pasta corta, tipica soprattutto delle regioni centro-meridionali e preparata non con la solita farina di grano tenero ma con la semola. Ed ecco le dosi…..Per 500 grammi di farina di semola rimacinata vi serviranno 250 millilitri di acqua, un cucchiaino di sale e un cucchiaio d’olio.
Che decidiate di preparare una pasta fresca con o senza uova, il procedimento da seguire è sempre lo stesso, così come le vostre opzioni. Potete cioè impastare a mano, in planetaria o con il Bimby, come nella ricetta odierna.
In questi ultimi due casi non c’è molto da dire; basterà versare tutti gli ingredienti nella ciotola o nel boccale, azionare e null’altro. Se invece impastate a mano, dovrete compiere gli stessi vecchi gesti visti e rivisti nelle cucine delle nostre nonne.
Versare cioè la farina su una spianatoia, creare un buco al centro e cominciare ad aggiungere un pò d’acqua, l’olio e il pizzico di sale. Cominciare ad impastare con la punta delle dita, portando un po’ per volta la farina al centro. Aggiungere man mano l’acqua restante, continuando ad impastare, fino ad ottenere un panetto morbido, liscio e per nulla appiccicoso. Fatto ciò, potete poi avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare per circa mezz’ora a temperatura ambiente.
Ed ecco finalmente arrivato il momento di creare il tipo di pasta prescelto. A questo punto occorre però fare una distinzione. Nel caso, ad esempio, di cavatelli e orecchiette, dovrete ricavare dal panetto dei filoncini di pasta. Questi si tagliano poi a tocchetti e si lavorano per ottenere la forma voluta. Nel caso invece di altri formati, come ad esempio i ravioli, la pasta fresca andrà stesa. Due le opzioni: spianatoia e mattarello di legno, che dev’essere della giusta lunghezza, oppure macchinetta per tirare la sfoglia. In questo caso dovrete diminuire man mano lo spessore, ripassando la sfoglia due o tre volte per ogni misura.
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