L’erbazzone reggiano è una torta salata di origini antiche, piatto tipico nella provincia di Reggio Emilia. Viene preparato da sempre con ingredienti semplici, un tempo quelli che erano a disposizione delle famiglie più povere, e pare che la ricetta originale sia rimasta praticamente invariata nel tempo.
Sembra infatti che l’erbazzone venisse già preparato in epoca medievale, quando i contadini avevano bisogno di un pasto sostanzioso da poter mangiare continuando a lavorare nei campi. Il nome erbazzone, conosciuto nelle zone del reggiano anche come scarpazzone (in dialetto scarpasòun) deriva dalla parte della costa bianca della bietola che in dialetto veniva chiamata “scarpa”.
Oggi l’erbazzone, inteso come “grande torta d’erba”, è il nome che ha preso più piede sul territorio e a livello nazionale.
La ricetta prevede una base di pasta matta o pasta brisèe, preparata con lo strutto, a ricoprire un ripieno di bietole, cipollotti e pancetta (o lardo), ma in alcune famiglie si usa anche fare una sorta di frittata con questo ripieno, senza la base di pasta.
Nonostante sia una torta di origini contadine, l’erbazzone è molto saporito e goloso, questo grazie all’uso dello strutto nell’impasto che rende la pasta più gustosa, della pancetta o lardo nel ripieno, e anche perché la torta viene spennellata due volte di strutto o lardo, prima di cuocere e verso fine cottura.
Un piatto umile, ma goloso, sostanzioso e confortevole, tipico della cucina tradizionale emiliana.
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