Scrippelle abruzzesi: la ricetta

Mai sentito parlare delle scrippelle abruzzesi? Se è così, non preoccupatevi perchè siete capitati nel posto giusto. Sappiate innanzitutto che stanno ad indicare non una, ma ben due ricette. Esistono le scrippelle fritte, preparate con un impasto a base di lievito di birra, patate lesse e farina. Possono essere salate o dolci e proprio di queste ultime, piatto tipico del periodo natalizio in Abruzzo, troverete la ricetta completa.

Preparazione

° Pelate, lavate e tagliate a pezzi le patate. Fatele lessare e, quando sono ancora calde, schiacciatele in una ciotola con lo schiacciapatate. Lasciate da parte a raffreddare.

° In un’altra ciotola unite la farina, il lievito di birra disidratato, lo zucchero e il pizzico di sale.

° Aggiungendo un po’ alla volta l’acqua, iniziate ad impastare e incorporate, poi, al composto le patate lesse schiacciate, ormai raffreddatesi.

° Impastate a mano per una decina di minuti e trasferite il panetto in una boule. Coprite e lasciate lievitare fino al raddoppio.

° Trascorso il tempo necessario, prendete un po’ di impasto alla volta e allungatelo con le mani in modo da ottenere dei torciglioni.

° Friggete in abbondante olio di semi fino a doratura. Trasferite le scrippelle su carta assorbente, spolverate con zucchero semolato e portate in tavola.

Scrippelle teramane e crepes: le differenze

Oltre alle scrippelle fritte ci sono, poi, le scrippelle teramane. Diffuse soprattutto a Teramo e provincia, queste ultime sono sottili frittatine a base di acqua, farina e uova, la versione abruzzese delle famose crepes francesi. A dire il vero in Abruzzo c’è chi si spinge a sostenere che siano stati i francesi a prendere ispirazione dagli abruzzesi anche se la versione ufficiale resta pur sempre l’altra.

Ma in che cosa si differenziano scrippelle teramane e crepes? Innanzitutto le prime sono salate mentre le seconde esistono in entrambe le versioni, pur restando quelle dolci le più golose! E poi l’impasto. La pastella per le scrippelle si prepara aggiungendo acqua a uova e farina, quella per le crepes prevede, invece, l’aggiunta di latte.

Mentre per quanto riguarda le modalità di utilizzo, le francesi vengono solitamente farcite all’interno, al contrario delle abruzzesi che vengono considerate come fossero pasta. In ultimo anche la loro cottura presenta alcune differenze, almeno per i puristi delle scrippelle, secondo i quali dovrebbe essere preparate in una padella unta con il lardo e non con olio o burro.

Le scrippelle ‘mbusse: la pastella

In Abruzzo le scrippelle, quelle teramane, vengono tradizionalmente  servite ‘mbusse, cioè bagnate nel brodo. Una ricetta tanto semplice quanto gustosa ed un vero comfort food, perfetto per la stagione più fredda. Ma come si preparano?

Innanzitutto occorre dedicarsi alle scrippelle e alla loro pastella: per ogni uovo serviranno un cucchiaio o due di farina, dipende da chi sta cucinando, e circa un bicchiere d’acqua. Sbattete le uova in una ciotola, aggiungetevi la farina mescolando con una frusta e, poi, l’acqua. La consistenza della pastella dovrà risultare abbastanza liquida.

A questo punto non resterà che versare in una padella antiaderente già unta con un filo d’olio un mestolo di composto, farla roteare in modo da distribuire bene la pastella e far cuocere su entrambi i lati, proprio come fossero delle crepes.

Il brodo di carne

Una volta pronte le scrippelle, basterà, poi, condirle con un’abbondante grattugiata di formaggio, arrotolarle, disporle nei piatti fondi e versarvi sopra del buon brodo fumante. A voi la scelta se preparare un brodo di pollo o di gallina. In ogni caso ecco come fare.

Oltre alla carne, in pentola dovrete aggiungere anche sedano, carote e cipolle, sbucciati, lavati e tagliati a pezzi, alloro, prezzemolo, sale e pepe. In ultimo acqua fredda, indicativamente tre o quattro volte il peso della carne. Coprite, portate a bollore, dopodiché abbassate la fiamma al minimo e lasciate cuocere per un paio d’ore.

Fatto ciò, non vi resterà che scolare carne e verdure (le potrete utilizzare in seguito), infine filtrare il brodo per poi utilizzarlo. E non è detto solo per le scrippelle ‘mbusse!

La storia delle scrippelle ‘mbusse

Sembra che le scrippelle ‘mbusse siano state preparate per la prima volta a Teramo all’inizio dell’800. E tutto grazie alla sbadataggine di Enrico Castorani, assistente del cuoco preposto alla mensa degli ufficiali francesi distaccati nella città abruzzese. Per la serie in cucina le ricette migliori nascono sempre da errori…

Ed ecco cosa accadde. Castorani era solito servire agli ufficiali le scrippelle al posto del pane, visto che in quel periodo veniva prodotto solo un orribile pane nero. Il caso volle, però, che quel giorno tutte le scrippelle preparate cadessero involontariamente dentro ad una pentola piena di brodo.

A quel punto le opzioni erano due: gettare via tutto, e non era proprio il caso di farlo, soprattutto in tempo di carestia, oppure servire scrippelle in brodo di gallina. E tutti noi sappiamo bene quale fu la scelta di Castorani, grazie a cui ancora oggi possiamo gustarci le scrippelle ‘mbusse!

Roberta Zannoni

Piemontese, ma di origini venete, vive in un grazioso paesino con tanto di castello…Il suo primo dolce? Una golosissima torta al cioccolato preparata in un cottage nell'Hertfordshire.

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Roberta Zannoni

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