Il salame del Papa è un salame di cioccolato tipico piemontese,  un dolce tradizionale che le donne di casa preparavano in inverno o primavera e che servivano agli ospiti con un bicchierino di Marsala secco.

Alcuni sostengono che fosse un dolce tipico dell’Epifania, portato in dono dalla Befana, altri invece lo definiscono un dolce pasquale, da gustare dopo il digiuno quaresimale.

Oggi si tratta di un dolce molto apprezzato da grandi e piccini, semplice da preparare e di bell’effetto scenico, adatto a moltissime occasioni, nonché adatto a riutilizzare gli avanzi in dispensa come biscotti secchi, cacao, nocciole.

Per preparare il salame di cioccolato, detto anche salame del Papa, servono innanzitutto le nocciole Piemonte IGP, che non possono mancare in un dolce tipico piemontese. Poi serviranno anche i biscotti secchi, che vanno sbriciolati grossolanamente insieme alle nocciole, cacao amaro, un bicchierino di rum o di Marsala, un tuorlo d’uovo, zucchero e burro.

Si tratta di una preparazione semplice: occorre legare bene gli ingredienti tra di loro per ottenere la giusta consistenza. Dopo aver dato all’ impasto la forma di un salame, andrà cosparso di zucchero a velo e chiuso ben sigillato nella carta stagnola. Il salame del Papa va quindi conservato in frigorifero tutta la notte, prima di essere tagliato a fette e servito a tavola, il giorno dopo.

Preparazione

  1. In una ciotola sbattete il tuorlo d’uovo con lo zucchero. Aggiungete il burro ammorbidito e continuate a mescolare amalgamando gli ingredienti.
  2. Tritate grossolanamente i biscotti e le nocciole, quindi aggiungeteli nella ciotola. Mescolate, unite anche il cacao e bagnate con il Marsala.
  3. Con le mani amalgamate il composto, che dovrà risultare compatto e consistente. Versatelo su un foglio di carta stagnola spolverata di zucchero a velo, compattatelo dandogli una tipica forma a salame e arrotolatelo nella carta. Chiudete bene anche gli estremi e mettete il salame a riposo nel frigorifero, nella parte meno fredda.
  4. Il gi0rno dopo servitelo tagliato a fette spesse, di modo che i sapori siano ben amalgamati. Potete servirlo con un bicchierino di Marsala, oppure di Moscato o di Brachetto d’Acqui.
  5. Conservate il salame del Papa in frigo per 2-3 giorni.

Perché si chiama salame del Papa?

Non è ben chiaro il motivo per cui sia stato chiamato salame del Papa. C’è chi sostiene che il nome derivi dal fatto che quando si mangia bene si dica “ho mangiato da Dio” o “ho mangiato come un Papa”.

C’è invece chi dice che l’origine del nome sia da attribuire alla bontà del dolce, al punto di essere degno della tavola papale.

Un’altra teoria ancora sostiene che sia chiamato così perché nato per aggirare i divieti quaresimali che obbligavano a non mangiare la carne. Il salame del Papa, avendo la stessa forma ma non essendo di carne, poteva avere l’approvazione della Chiesa.

Francesca Guglielmero

Piemontese di nascita e ligure di adozione, ho aperto il mio blog Maccaroni Reflex nel 2013, spinta dalla passione per la scrittura e la fotografia. Negli anni ho iniziato a creare contenuti per la promozione del territorio in ambito enogastronomico, per il mio spazio e per siti e testate web con cui collaboro. Scrivo articoli proponendo ricette della tradizione, creo foto e video per siti e social, il tutto condito da tanto amore per la cucina e per il territorio, soprattutto Piemonte e Liguria.

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