Se c’è un ingrediente che non può mancare nel fritto misto alla Piemontese, è il semolino dolce fritto.
Conosciuto anche come polentina dolce, dal dialetto piemontese “polenta dossa”, si può trovare già pronto in gastronomia ma non sarà mai lontanamente buono come quello mangiato in famiglia, solitamente a casa della propria nonna.
I segreti per una buona “polenta dossa”?
Innanzitutto è fondamentale trovare il semolino giusto, è poi una buona idea iniziare a prepararla il giorno prima, in modo che possa riposare in frigorifero per tutta la notte e, in ultimo, è di fondamentale importanza restare concentrati durante il momento della frittura.
Al riguardo qualche consiglio: potete tranquillamente usare l’olio di arachidi, indicativamente ve ne servirà 1 litro per 130 grammi di semolino, anche perché poco olio equivale a fritto unto.
Iniziate a friggere solo quando la temperatura dell’olio avrà raggiunto i 170°, un termometro da cucina vi sarà in questo caso di grande aiuto, infine cuocete poco cibo per volta.
Se è indubbio che fritto sia buonissimo, è anche certo che i veri amanti del semolino dolce saranno tentati di assaggiarlo ancora prima che venga impanato, per cui è bene assicurarsi di tenerli lontani dal frigorifero!
Ed ora, per tutti quelli che hanno il ricordo della polentina dolce preparata dalla propria nonna, ma non sono mai riusciti a farsi dare la ricetta, ecco qualche indicazione da cui partire per ritrovare gli amati sapori dell’infanzia…
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