Il Gingerbread vanta delle origini antichissime. L’antenato di questo biscotto fragrante e profumato era utilizzato dagli Egizi durante le cerimonie come omaggio per gli Dei. In Europa arrivò all’epoca della prima Crociata, quando i Templari portarono nel vecchio continente una spezia nuova, pungente ma ricca di virtù benefiche: lo zenzero.
La prima ricetta del Gingerbread prevedeva un impasto a base di mandorle, pangrattato, acqua di rose, zucchero e ovviamente zenzero. La pasta ottenuta veniva messa dentro degli speciali stampini di legno, raffiguranti simboli religiosi ma anche la famiglia reale. Nel XVI secolo gli Inglesi attuano la prima modifica ovvero sostituiscono il pangrattato con la farina.
Nel corso dei secoli e con la progressiva commercializzazione delle spezie orientali, il Gingerbread subisce varie modifiche e si arricchisce di ingredienti particolari come lo zucchero di canna, il miele, il cardamomo, la noce moscata e così via. Questo biscotto diventa in breve tempo uno dei simboli per eccellenza del mondo anglosassone. Un esempio? I fratelli Grimm utilizzano la casetta di Gingerbread per raffigurare la dimora della strega nella celeberrima fiaba di “Hansel e Gretel”.
La ricetta originale, quella che arriva direttamente dall’Inghilterra, è un mix unico di profumi, tradizioni e manualità.
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