Classifica peperoncini
Arrivato dall’America del Sud grazie a Cristoforo Colombo, il peperoncino ha conquistato presto anche i palati dei più esigenti. Grazie alle vitamine, ai sali minerali e ai flavonoidi, è un ottimo alleato della salute: ciò che dona al peperoncino quella forte piccantezza è la capsaicina, nota peraltro per le proprietà antinfiammatorie e analgesiche.
Nel mondo vi sono numerose specie di peperoncini, il cui grado di piccantezza è misurato dalla scala Scoville che arriva fino a un livello di 16milioni. Assaggiarli significa vivere un’esperienza sensoriale indimenticabile e forse da non ripetere per parecchio tempo.
Oggi il Pepper X è considerato il peperoncino più piccante al mondo con 3,180.000 SU: ha un colore eccezionalmente verdognolo tendente al giallo, ha una buccia aggrinzita ed è sostanzialmente un ibrido creato da un certo Ed Currie.
Segue il Dragon’s Breath, il cui nome, che tradotto significa “Respiro di Drago”, esprime tutta la piccantezza di questo peperoncino che non solo ha capacità anestetizzanti, ma può portare in pochi sfortunati casi a uno shock anafilattico.
Al terzo posto della classifica 2020 si piazza il famoso Carolina Reaper che per molto tempo si è fregiato del titolo di peperoncino più piccante al mondo. Nonostante si debba stare attenti nel maneggiarlo e non bisogna mai mangiarlo crudo, il Carolina Reaper ha un gusto dolce e fruttato, con note di cioccolato e di cannella: si pensi che passano appena 10 secondi prima di sentire la piccantezza dopo averlo ingerito.
Tra le prime dieci posizioni si trovano poi il Trinidad Scorpion Butch T, della famiglia chinensis: questo ibrido ha un nome che spiega bene la piccantezza, il cui effetto è paragonato alla puntura di uno scorpione, proprio come il Naga Viper che nel 2011 era al primo posto. Il creatore di quest’ultimo peperoncino ibrido ha affermato che mangiare un Naga Viper significa avere la lingua intorpidita per ore, rendendo praticamente impossibile parlare.
Nella classifica è presente poi il Seven Pod, originario di Trinidad e Tobago: la leggenda narra che basta un peperoncino di questa specie per rendere piccanti sette pignatte di fagioli.
Davanti a queste varietà, mangiare un peperoncino calabrese sembra quasi un gioco da ragazzi, anche perché presenta al massimo 30.000 SU rispetto ai milioni di SU dei peperoncini sopra citati. Che sia la varietà diavolicchio, peperoncino di Soverato o corno di Calabria, questa piccante bacca italiana è alla base di piatti simbolo della tradizione quali la soppressata calabrese e la n’duja.
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