Cocktail Americano: la ricetta e la storia
L’ aperitivo è ormai un rito a cui difficilmente gli italiani rinunciano. Una buona occasione per incontrarsi con gli amici e rilassarsi bevendo un cocktail o magari scoprire un nuovo vino biologico. Avete mai provato a fare il cocktail Americano a casa?
Ed è ancora così perfino in questo strano e complicato periodo di coronavirus, nel quale abbiamo dovuto imparare ad organizzare la nostra vita tra le quattro mura di casa. Certo, anche il modo di fare aperitivo è dovuto cambiare. Ci si dà appuntamento ad una certa ora per un’ “aperichiamata” con gli amici e ognuno prepara a casa propria stuzzichini e drink. Ecco che sapere come preparare qualche cocktail può in questo caso tornare particolarmente utile!
Oggi in particolare si parlerà dell’Americano, un cocktail in verità tutto italiano, a dispetto del nome. Tra i suoi ingredienti principali troviamo infatti il Campari e la soda, entrambi di Milano e il Vermouth, di Torino.
Ma allora perché questo nome? C’è chi dice che l’Americano sia stato chiamato così in onore di Primo Carnera, il grande pugile italiano che nel 1933 diventò campione dei pesi massimi al Madison Square Garden di New York.
Ma c’è anche un’altra versione. Il nome sarebbe nato in questo caso grazie ad alcuni clienti di un bar milanese che volevano imitare il modo di bere dei turisti americani. Avrebbero così chiesto un Americano, nient’altro che il drink della casa, allungato però con soda e servito con molto ghiaccio!
Si dice che l’Americano sia padre del Negroni ma anche figlio del Milano-Torino. Nato verso la metà dell’800, il Mi-To veniva preparato mescolando insieme il Campari di Milano e il Vermouth di Torino. A differenza dell’Americano, qui non era però ancora presente la soda, che avrebbe poi reso il drink più leggero.
Tutto inizia nel lontano 1796: è questo l’anno in cui Antonio Carpano riesce finalmente, dopo anni di tentativi falliti, a creare il mix perfetto. Un infuso di erbe e un’aggiunta di vino bianco. Ecco che a Torino, in una bottega di Piazza Castello, nasce così il Vermouth. La storia del Bitter Campari comincia invece qualche anno dopo. Viene infatti creato nel 1860 da Gaspare Campari, che inizia poi a servirlo nel suo Caffè di Milano.
Ma in questi anni non nascono solo due famosissimi liquori, nasce anche il rito dell’aperitivo. Sia Carpano che Campari hanno infatti la rivoluzionaria idea di proporli non più dopo pranzo, com’era sempre stato fatto fino ad allora, ma prima. Ed ora non resta che leggere la ricetta dell’Americano, un cocktail preparato direttamente nel bicchiere, rigorosamente un old fashioned, anche detto tumbler basso.
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