Questo è il piatto delle grandi occasioni, perfetto per un giorno di festa e per il periodo pasquale accanto a piatti della tradizione come l’agnello al forno o le costolette di agnello ai pistacchi. La ragione sta nell’accostamento di sapori, inedito ma nemmeno troppo, perché è un ricetta antichissima, e nella cottura che richiede almeno un’ora e dunque mal si concilia con gli orari di lavoro.
Se volete riportare questo piatto alle origini il consiglio è quello di prepararlo nella tajine, il caratteristico piatto arabo con il – passatemi il termine – cappello a punta, fatto interamente in terracotta. La cottura con questa caratteristica casseruola avveniva appoggiando la parte inferiore direttamente sulle braci per garantire una cottura lentissima e carni tenerissime. Oggi è possibile trovare in commercio tajine con il fondo di metallo capaci di sopportare le alte temperature dei nostri fornelli.
La ricetta che vi propongo è una versione che potremmo definire base, ma se amate le spezie vi consiglio di sperimentarle. Zenzero, cannella e coriandolo arricchiranno il vostro piatto e lo renderanno unico.
E una volta finita la festa non buttate via niente ma recuperate la carne per delle sfiziose polpette di agnello!
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