Tarocchi marsigliesi: significato e come leggerli
L’interpretazione dei tarocchi – nello specifico di quelli marsigliesi che sono i più comuni e diffusi – è un’arte che ha a che fare con l’astrologia, la numerologia, con l’esoterismo e la magia, tramandata in Italia fin dal XV secolo.
Il mazzo dei tarocchi è composto da ben 78 carte, divise tra Arcani Maggiori e Arcani Minori: di solito per la lettura delle carte vengono utilizzati solo i 21 Maggiori, più “Il Matto”.
Esistono molti modi diversi di stendere le carte, anche se i metodi più diffusi sono essenzialmente quello a 3 carte e quello a 10 (a croce celtica).
Qualsiasi sia la vostra “stesa“, la regola fondamentale è di partire sempre da sinistra verso destra.
Occorre, inoltre, controllare il posizionamento e il verso in cui compaiono le carte: “dritto” e “rovescio” vengono sempre considerati in riferimento a colui che legge ed è proprio dalla direzione che dipende la corretta interpretazione.
Normalmente, una carta che compare dritta avrà un potenziale positivo o regolare, mentre – se rovesciata – potrà assumere significati opposti e avere un influsso più negativo.
I tarocchi non hanno mai una lettura univoca, ma la loro codifica dipende dalle infinite combinazioni con le carte vicine.
Inoltre, se è vero che le figure dei tarocchi possono rappresentare persone che fanno parte della nostra esistenza, è altrettanto vero come esse possano simboleggiare anche eventi, situazioni o stati d’animo.
Ci sono “lame” più forti ed altre più circostanziali, alcune hanno un’influsso immediato, altre sono più lente.
Ogni Arcano rappresenta la tappa di un percorso esistenziale, del quale chi legge dovrebbe essere un interprete oggettivo ed imparziale.
Si dice, infatti, che “i tarocchi abbiano la testa di cartone”. Assorbono e risentono delle energie e delle forze emanate da chi legge, più di quelle di chi domanda.
Quando interpelli le carte cerca di restare concentrato. Non ti far prendere dall’ansia, né dall’ossessione e rimani il più possibile distaccato, senza farti coinvolgere da emozioni o situazioni.
Il percorso inizia con “Il Bagatto“, carta molto forte, ma di breve durata. Rappresenta il pre-inconscio, la vitalità di ciò che deve ancora essere, simbolo di abilità e fantasia. È potenzialità, volontà e segno di nuove opportunità, ma capovolta può indicare inganno, fallimento, fiducia mal riposta.
La lama n.II è “La Papessa“, simbolo del principio femminile spirituale da cui tutto ha inizio. La donna sul trono tiene in mano un libro aperto, simbolo della conoscenza suprema: è colei che sa tutto e che può dispensare ottimi consigli, simbolo materno e amorevole.
Segue “L’Imperatrice“, simbolo del potere temporale, di ricchezza e benessere, di una buona azione o di scelta positiva.
La lama n.IV è “L’Imperatore“, che rappresenta la sicurezza, la forza e la ricchezza, ma se compare al contrario può indicare un ostacolo, difficoltà (anche fisica) nel raggiungere l’obiettivo.
La carta successiva è “Il Papa” che simboleggia la fede, la saggezza e la moralità, il giusto consiglio o la buona intuizione, mentre rovesciato è simbolo di falso moralismo, bigottismo o proposito errato.
“L’Innamorato” è una carta molto forte che richiama il mito di Ercole, diviso tra Vizio e Virtù, e indica sempre una scelta: se la carta comparirà dritta, la scelta sarà facile e libera, viceversa sarà una decisione difficile che richiede rinunce e sacrifici. Simboleggia anche rispetto degli impegni presi e quindi la fedeltà.
La carta successiva – “Il Carro” – richiama l’idea di vittoria e trionfo, una ricompensa meritata o il premio per aver rispettato legge e giustizia (simboleggiati dai due cavalli).
Segue la prima delle Virtù Cardinali: “La Giustizia“, legge fondamentale che governa il mondo e punisce chi non ne rispetta le regole. Quando compare capovolta può indicare un’ingiustizia, una malalingua o una malattia.
Troviamo quindi “L’Eremita” che raffigura l’uomo saggio che, con calma e riflessione, avanza nel buio della vita: è cauta ricerca che porta al cambiamento.
Il decimo tarocco è “La Ruota Della Fortuna” che a che fare con il destino e l’alternarsi degli eventi: rappresenta la saggezza che si difende dagli attacchi terreni dell’istinto e della decadenza della morale (il cane e la scimmia).
Ci sono poi “La Forza” (il rispetto e l’ordine delle cose) e “L’Appeso“, unica carta che – anche a rovescio – non modifica il suo significato: normalmente considerato negativo per il suo immediato richiamo alla tortura medievale per i traditori, è in verità una carta positiva che rappresenta la capacità di guardare le cose da un altro punto di vista.
Ugualmente ambigua è la lama successiva: “La Morte” (l’Arcano senza nome), molto potente e molto veloce. Indica la svolta definitiva e decisiva, la grande prova al centro del cammino. Può rappresentare la fine di una sofferenza, chiusura col passato e nuovo inizio.
Seguono “La Temperanza“, simbolo di calma ed equilibrio, e “Il Diavolo” che, invece, rappresenta l’ostacolo, il nemico e il problema, ciò che offusca la mente, simbolo di lussuria, eccesso ed istinto selvaggio.
Il tarocco n. XVI è “La Torre“: simbolo di punizione che normalmente preannuncia un evento improvviso che verrà a sconvolgere la vita. Se compare rovesciata, può acquisire un valore positivo.
Con la diciassettesima lama comincia la serie degli Astri: “La Stella” è considerata tra le carte più forti e rappresenta la speranza, l’attesa di un nuovo giorno. L’uccello che si vede appollaiato sull’albero sullo sfondo è, infatti, un ibis, simbolo dell’anima.
Segue “La Luna“, uno dei tarocchi iconograficamente più complessi: il gambero in primo piano rappresenta il segno zodiacale del Cancro, a cui il pianeta è collegato, sinonimo di famiglia e maternità.
Le gocce colorate che si irradiano nel cielo, a ben guardare, salgono dalla terra al cielo: un chiaro richiamo all’influsso della luna sugli eventi terreni. Se la carta è capovolta, può indicare superamento di un ostacolo, luce oltre il buio, allontanamento dal passato.
Seguono “Il Sole” e “Il Giudizio” che rimanda al Giudizio Universale e all’idea di rinascita, con la vittoria dello spirito sulla materia. Se esce dritta implica sorpresa, successo, benedizione, incontri con persone del passato e ripresa di vecchi progetti.
La XXI carta è “Il Mondo“, il tarocco più bello di tutti: rappresenta una donna seminuda, circondata da una ghirlanda di foglie di alloro e dai simboli tetramorfi dei 4 Evangelisti. È la summa di tutto ciò che può essere considerato positivo: obiettivi, amore, salute e fortuna.
È talmente potente che, anche capovolta, il suo influsso non cambierà, al massimo risulterà rallentato e posticipato.
L’ultima carta è “Il Matto“, l’unica che non presenta l’indicazione del numero: è il tarocco zero, l’ultimo o il primo, quello che può essere posizionato ovunque. È una carta estremamente potente: rappresenta l’uomo che procede con il proprio fagotto di esperienze verso il destino.
Indica il genio e la follia, il cuore e l’istinto. Se esce rovesciato può indicare smarrimento assoluto, disordine e caos.
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