Mancano poche ore all’Epifania e bisogna preparare i doni da mettere nella calza della Befana appesa dai bambini. Come ogni anno, dopo avere scelto i dolcetti o piccoli regali da fare ai nostri bambini, ci chiediamo se abbia ancora un senso mettere anche del carbone.
La tradizione di mettere il carbone nella calza della Befana risale al Medioevo, quando si credeva che la notte tra il 5 e il 6 gennaio fosse magica e che le streghe volassero sui tetti delle case per portare doni o castighi ai bambini. La Befana era una di queste streghe, ma era buona e generosa, e portava dolci e giocattoli ai bambini buoni, e carbone a quelli cattivi.
Il carbone era anche un modo per augurare ai bambini di avere sempre il fuoco acceso nel camino, per scaldarsi e per cucinare. Con il passare del tempo, la figura della Befana si è trasformata in quella di una vecchina simpatica e affettuosa, che continua a portare il carbone come monito e come scherzo.
Si tratta, dunque, di una tradizione molto antica e con origini un po’ pagane. Si dice che il carbone rappresenti il fuoco, simbolo di purificazione e rigenerazione, e che serva a ricordare ai bambini di migliorare il loro comportamento nell’anno nuovo. Ma il carbone ha anche altri significati e benefici che forse non tutte conosciamo.
Innanzitutto, il carbone non è vero, ma è fatto di zucchero e colorante alimentare. Quindi, non è dannoso per la salute, anzi, può essere un dolcetto da gustare con moderazione.
Inoltre, il carbone ha un colore nero che contrasta con il bianco della neve e del latte, simboli di purezza e innocenza. Questo contrasto serve a evidenziare la differenza tra il bene e il male, e a stimolare i bambini a fare la scelta giusta.
Infine, il carbone ha un sapore amaro che ricorda il gusto della vita, che non è sempre dolce e facile, ma a volte presenta delle difficoltà e delle sfide. Il carbone, quindi, insegna ai bambini a essere resilienti e a non arrendersi di fronte agli ostacoli, ma a cercare di superarli con coraggio e determinazione.
Non solo la Befana, ma anche i re Magi sono parte della storia che spiega l’usanza della calza per l’Epifania. Una vecchia leggenda racconta che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, i Magi erano alla ricerca della stalla. Non trovando Gesù Bambino, i Magi chiesero aiuto a una signora anziana.
All’inizio, la donna rifiutò di seguire i viaggiatori verso la meta. Poi, si rammaricò della sua scelta e, per farsi perdonare, si mise in cammino verso Betlemme, per provare a raggiungerli. Durante il viaggio, si fermava a bussare a ogni porta, donando regali a ogni bambino, sperando di incontrare il piccolo Gesù. Da allora, secondo la tradizione, una vecchia signora volerebbe per le case di tutto il mondo, su una scopa (per essere più rapida), portando dolci doni ai più piccoli, proprio come in quella notte memorabile.
Foto copertina e articolo: Credit Unsplash
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