Abiti, borse, scarpe e accessori: la moda non è solo ciò che indossiamo, ma è soprattutto il mezzo privilegiato attraverso il quale esprimere la nostra personalità.

Cos’è la moda

Definire cos’è la moda non è semplice. Il termine ha origini latine e deriva da ‘modus’, che significa maniera, regola, modalità. La moda nasce dall’esigenza degli uomini primitivi di vestirsi per ripararsi dal freddo: una necessità umana di sopravvivere che li portava a coprirsi con pelli di animali o materiali lavorati.

In seguito, gli abiti servivano a suddividere le persone in classi sociali: solo i più abbienti potevano permettersi abiti confezionati dai sarti e di indossare accessori quali scarpe e borse. I più poveri, invece, dovevano accontentarsi di vestiti tagliati in modo rozzo, colorati con tinture poco pregiate e spesso usati. Nel corso dei secoli, si è poi sviluppato, dietro al concetto di moda, un universo ben più complesso, che si riferisce non solo al modo di abbigliarsi, ma soprattutto al modo di esprimersi.

La moda è un fenomeno comunicativo, che permette agli individui di comunicare e di esprimersi.

La storia della moda

stylist

Il concetto di moda come lo intendiamo oggi è nato in epoca recente. Tra la metà dell’800 e gli inizi del ‘900 un sarto inglese, Charles Worth, portò a Parigi i primi costumi in ‘haute couture’. Fu il primo ‘stilista’, ovvero un sarto che non lavorava più su commissione, ma creava abiti secondo il suo gusto e il suo stile. Fu anche il primo a firmare le sue creazioni.

Nel ‘900 iniziarono quindi a coesistere due filoni: l’alta moda francese, che vedeva la creazione di abiti su misura, e la produzione industriale, adatta alle classi meno abbienti. Dagli Anni ’90 del secolo scorso si è poi diffusa una nuova concezione di moda: non più vestiti, scarpe e borse come pezzi duraturi e da indossare per più anni, ma la ‘fast fashion’, ovvero catene diffuse in tutto il mondo che propongono prodotti a prezzi contenuti ma di una qualità certamente inferiore.

Gli stili della moda

ragazza con fiori

Gli abiti, le calzature e gli accessori che decidiamo di indossare riflettono il nostro modo di vedere il mondo, di percepirlo. La moda, che riveste un ruolo importante nel sistema economico mondiale, ci dà la possibilità di esprimerci a 360 gradi, senza bisogno di parole.

Il modo di vestire è il nostro biglietto da visita e sebbene esistano tantissimi stili, ce ne sono alcuni ricorrenti. C’è lo stile romantico, dove prevalgono i colori pastello e le stampe floreali, quello vintage, che richiama la moda degli anni passati; lo stile grunge e quello punk, ribelli e caratterizzati dal colore nero e dalle borchie; c’è chi ama richiamare l’abbigliamento di altre culture, in particolare l’Oriente e l’Africa attraverso uno stile etnico, chi preferisce lo stile sportivo e chi invece ha uno stile glam, quindi molto curato, sofisticato ed elegante.

La moda nella prima metà del ‘900

Ogni decennio del ‘900 è stato caratterizzato da stili diversi. Gli Anni ’10, quelli di Coco Chanel, sono caratterizzati da uno stile raffinato ed elegante. Gli abiti comodi, spesso adornati da frange, sono accompagnati dalle scarpe con cinturino, punta arrotondata e tacco medio.

Tra gli Anni ’10 e ’20 si diffonde anche la moda androgina: le donne indossano i primi pantaloni e gli uomini portano il completo tre pezzi, con giacca, gilet e pantaloni. Negli Anni ’30, a causa della Grande Depressione, finì il divertimento e tornarono di moda le gonne lunghe. In questo periodo assunsero un’importanza fondamentale gli accessori, in particolare i cappelli.

Nasce anche il classico ‘tubino nero’. Gli Anni ’40 furono il decennio dell’austerità, con uno stile quasi militaresco. Finita la guerra, negli Anni ’50 e con il boom economico, torna la voglia di vivere e divertirsi: lo stile più rappresentativo è quello delle pin up.

La moda nella seconda metà del ‘900

New York Fashion Week SS 2015 lo street style

Gli Anni ’60 sono il decennio dei blue jeans, degli abiti folk, della minigonna, del make-up e del bikini.

L’eskimo, lo stile punk e i pantaloni a zampa d’elefante caratterizzano invece gli Anni ’70, mentre negli ’80 trionfa l’edonismo, con l’espansione del Made in Italy e gli stilisti che erano diventati ormai dei veri e propri divi.

È il periodo in cui si affermano firme come Armani, Versace, Dolce & Gabbana, Missoni, Valentino, Krizia e Fendi. Sono anche gli anni di modelle bellissime, come Carla Bruni, Cindy Crowford, Naomi Campbell, Linda Evangelista e Claudia Schiffer. Gli Anni ’90, tornati oggi di moda, sono l’epoca del minimalismo, dei maglioni a righe, dei jeans strappati e larghi, dei top corti e dei ‘bomber’.