Dai tanti significati del viaggio alla bellezza della natura, il settimo giorno della Paris Fashion Week ha portato in passerella collezioni bellissime ed emozionanti.
Da una parte il fascino del viaggio, di paesi stranieri e culture antiche piene di storia e suggestioni. Dall’altra la bellezza della natura, i suoi colori accesi e intensi e la sua forza delicata.
Il settimo e penultimo giorno della Paris Fashion Week SS 2016 è stato un emozionante excursus tra modi diversi di intendere la moda e lo stile, con la creatività e una passione sconfinata per l’universo femminile come minimo comun denominatore.
“Viaggio” è una parola e un concetto con tanti significati e le sfilate del settimo giorno della Paris Fashion Week ne hanno esplorati ben tre.
Karl Lagerfeld per la collezione primavera-estate 2016 di Chanel ha scelto di giocare con la sua accezione più moderna e glamour, trasformando i saloni del Grand Palais in un aeroporto le cui destinazioni sono le città degli eventi della maison di Rue Cambon – Shanghai, Dubai, Salisburgo, New York, Londra e Roma – e i viaggiatori donne sofisticate e pragmatiche. La proposta del Kaiser per la prossima stagione, infatti, si compone di abiti chic e contemporanei fatti di faux tweed, ovvero un tessuto con ricami che riproducono la celebre fantasia, a ricoprire il ruolo del protagonista. Declinato in una palette di colori “patriottica” – blu, bianco e rosso – il faux tweed dà forma a gonne lunghe dal design essenziale e con fitti pannelli di pieghe, giacche asciutte con maxi reverse e completi dal mood sporty chic, in una collezione composita e dalla vocazione “cosmpolita” in cui non mancano nemmeno elementi oversize, cappotti ladified e stampe appariscenti.
Per Vanessa Seward il viaggio diventa invece un omaggio al je ne sais quoi della moda francese, a ripercorrere lo streetwear parigino nel corso degli anni, dai luccicanti Seventies fino ai giorni nostri. Il risultato è una collezione pervasa da un’eleganza naturale e apparentemente senza sforzo, con i capispalla – in particolare il trench – a fare da grandi protagonisti insieme a tailleur giacca e pantalone e bluse fluide e avvolgenti.
Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli di Valentino, infine, hanno scelto di esplorare il concetto di viaggio come migrazione, puntando il focus sull’Africa: “Questo è il momento di guardare all’integrazione tra culture diverse per dare vita a nuovi equilibri all’interno della nostra concezione di estetica e creare contaminazioni con una nuova“. In passerella sono così saliti abiti che mescolano inconfondibili stilemi della maison (linee fluide, abiti lughi, colli alti) con ricami tribali, patchwork ispirato al folklore locale e moderno, tie-dye e cuoio lavorato, per un’eleganza attuale e contemporanea, ma allo stesso modo senza tempo.
Oltre al viaggio, il secondo tema forte del settimo giorno di sfilate della Paris Fashion Week è stato rappresentato dalla natura.
Per la collezione primavera-estate 2016, infatti, Iris van Herpen si è ispirata alle piante e al micromondo che vive sulle foglie, realizzando abiti leggeri e “delicati”, impreziositi da pizzo, motivi geometrici e ricami simili a ragnatale.
Shiatzy Chen e Paul & Joe, invece, hanno colto l’aspetto più vivido e giocoso della flora e della fauna per realizzare due collezioni allegre e piene di colore e stampe a tema animale e floreale, con un risultato garbato, brioso e molto chic.
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