Parigi Fashion Week FW 2016 day 7: tra party anni ’80 e pragmatismo

Il settimo giorno della Parigi Fashion Week autunno-inverno 2016-2017 vanno in scena gli anni '80 e una femminilità sofisticata ed eterea ma anche pragmatica e attuale.

09/03/2016

Ancora due giorni e poi la Settimana della Moda di Parigi FW 2016-2017 chiuderà i battenti, facendo calare il sipario sul “mese delle passerelle” iniziato l’11 febbraio a New York.

Un lungo giro di giostra, che lascia dietro di sé collezioni memorabili, altre pragmaticamente “convincenti” e qualcuna per la quale il giudizio è sospeso, del quale è specchio (quasi) fedele il lunedì di sfilate della Villa Lumière.

Party anni ’80

Ormai è più di una voce che la collezione donna autunno-inverno 2016-2017 di Saint Laurent Paris sarà l’ultima di Hedi Slimane. Tra la maison e lo stilista il feeling è finito e gli insider rumoreggiano di una sempre più probabile sua sostituzione con il lanciatissimo Anthony Vaccarello, salito in passerella con grande successo il primo giorno di sfilate. Un addio annunciato, che il designer nato da papà tunisino e mamma italiana sceglie di celebrare con un vero e proprio party anni ’80, rielaborando con il suo gusto unico e unconventional uno dei periodi stilisticamente ed esteticamente più fortunati della casa di moda parigina.

Ecco allora una lunga seguenza di minidress (molto mini) attillati e con gonna a ruota, in pelle, seta e lamè, in tinta unita, a righe con fantasie fiorate e animalier, con profondi scolli a “V” davanti e dietro e maniche asimmetriche, indossati con gilet e giacche dalle spalle oversize in pelliccia, bomber di diversi colori, impunturati e decorati con stud, anelli e ricami di stelle, e maxi cinture, alte e con la fibbia grande. Per la sera invece Slimane propone lunghi abiti dalla silhouette asciutta, con gonne a balze o che si aprono al fondo e tailleur dal taglio maschile.

Il risultato è spettacolare – anche grazie alla location e all’allestimento – ma l’impressione è che lo stilista abbia voluto divertirsi piuttosto che lasciare una collezione d’addio. Un vero peccato, considerato il suo a dir poco enorme apporto al rilancio di Saint Laurent, che oggi grazie a lui splende come non mai nel firmamento del fashion.

Stile bon vivant e raffinatezza

La brava Julie de Libran regala a tutte le amanti dello stile bon vivant di Sonia Rykiel un’altra collezione piena di energia, ottimismo e femminilità. Dai cappotti e tailleur pantalone in Principe di Galles grigio e marsala agli abiti a balze in diversi colori, dai capi di ispirazione marinara – grande classico della maison! – alle leather skirt lunghe fino alla caviglia che ricordano gli anni ’70, dai capispalla bordati di pelliccia alle gonne plissettate e fluide fino ai vestiti da sera che giocano con trasparenze, contrasti e decori di pizzo, la stilista francese non confeziona solo outfit, ma atmosfere. Ogni look infatti racconta una storia ed evoca ricordi e immagini legati a una Parigi fatta di risate, passioni, chiacchiere, gioventù, musica, sensualità e mistero.

Sceglie invece una raffinatezza rassicurante per la sua collezione FW 2016-2017 Giambattista Valli, che punta su morbide linee pulite, tessuti eterei e preziosi, colori tenui e basici mescolati a tonalità come oro, argento e rosso per costruire look dall’eleganza “perfetta”. Equilibrio e sobrietà sono le due direttrici lungo le quali si muove lo stilista, ma nei suoi minidress leggeri, nelle gonne svolazzanti, nelle giacche ravvivate da decorazioni di fiori e foglie e negli abiti lunghi, quasi diafani, non c’è nulla di noioso né severo. Piuttosto, una levità, una piacevolezza, che invitano a un nuovo modo di intendere la sensualità: meno urlata, più suggerita.

Pragmatismo al femminile

Sono due donne, Nadège Vanhee-Cybulski di Hermès e Stella McCartney, a proporre le collezioni più belle e convincenti del settimo giorno di sfilate della Parigi Fashion Week. Lasciato al collega Slimane l’onere – nel bene e nel male – della memorabilità, la coppia di designer al femminile conquista con look eleganti e reali, sofisticati e attuali, che rispecchiano, ciascuno a modo proprio, l’essenza della femminilità.

La stilista della maison di Rue du Faubourg Saint-Honoré opta per linee e volumi essenziali, che vivono ugualmente bene nella loro singolarità e nel gioco delle sovrapposizioni e dei drappeggi, materiali comodi, avvolgenti e rassicuranti come lana, cashmere, pelle, camoscio, velluto e seta e colori caldi, intensi e tenui, per dare forma a lunghi vestiti fluidi che esaltano la silhouette, completi dal mood metropolitano e abiti daywear sensuali e “pragmatici”.

Stella McCartney fa ancora un passo oltre e manda in passerella quello che potrebbe essere il guardaroba di una donna di oggi, proponendo numerosi giubbotti imbottiti (alcuni dei quali in un meraviglioso color rame), cappotti in denim, blazer in velluto con inserti in tulle, giacche e coat destrutturati da uomo, pantaloni palazzo morbidi e movimentati, completi da giorno (e mezza sera) grintosi ed eleganti e bellissimi abiti lunghi in seta con pizzi e ricami che ricordano molto da vicino la lingerie. Il risultato è – ancora una volta – una collezione che parla la stessa lingua delle donne e sa rispondere senza esitazione a desideri, insicurezze e necessità.