Parigi Fashion Week FW 2016 day 1: gioco, sensualità, morbidezza e rigore

La Parigi Fashion Week FW 2016-2017 inizia nel segno dei "divertissement" di Karl Lagerfeld, della sensualità di Anthony Vaccarello e di un mix di morbidezza e rigore proposto da interessanti brand emergenti.

02/03/2016

Preso congedo da Milano con il militar mood di Dsquared2 e il “Black Velvet” di Giorgio Armani, il carrozzone della moda si sposta a Parigi, per l’ultima Fashion Week del lungo e intensissimo mese dedicato alle collezioni donna ready to wear autunno-inverno 2016-2017.

In attesa di entrare nel vivo, la Ville Lumière scalda i motori con un primo giorno che vede alternarsi il “Kaiser” Karl Lagerfel e il talentuoso Anthony Vaccarello – (molto) probabile successore di Hedi Slimane da Saint Laurent Paris – con stilisti e brand meno noti presso il grande pubblico, ma sotto stretta osservazione da parte degli addetti ai lavori.

I divertissement del “giovane” Lagerfeld

Con i suoi 83 anni Karl Lagerfeld è uno degli stilisti più âgé del fashion system, ma l’età anagrafica non influisce minimamente sulla sua attività. A dimostrarlo una vena creativa inesauribile, che dopo il successo della sfilata Fendi a Milano e in attesa di quella di Chanel a Parigi, prende forma nella collezione autunno-inverno 2016-2017 della label che porta il suo nome.

Leggero e scanzonato, il Kaiser propone una serie di look che mescolano elementi romantici e bon ton ad altri rebel e biker mood, nel nome di uno stile giovane e divertente, che bada alla forma, ma allo stesso tempo non si prende troppo sul serio. Il risultato sono t-shirt, maglie, vestiti, studded jacket e pochette con il profilo dello stilista, grandi scritte fumettose “Karl” e immagini del suo celebre gatto Choupette, in un riuscito mix di tulle, lurex, paillettes, felpa e pelle.


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Ma l’atmosfera désengagé della collezione non deve trarre in inganno. L’arte sartoriale del Kaiser è presente infatti nelle giacchine Chanel, nei completi total black, nei pantaloni fluidi dal mood dichiaratamente chic, nelle giacche su misura e nelle svolazzanti gonne corte a corolla con borchie decorative.

Anthony Vaccarello, o della libertà della femminilità

[dup_immagine align=”alignleft” id=”197113″]Diversamente da tutti i suoi colleghi, che dichiarano ispirazioni e omaggi più o meno concettuali e compositi, Anthony Vaccarello si presenta in passerella alla Parigi Fashion Week con una collezione FW 2016-2017 priva di un tema preciso. Tuttavia, un filo conduttore c’è ed è la “visione della libertà” dello stilista. Un assunto che lascia ampio spazio di manovra a Vaccarello, che tuttavia non perde la bussola, proponendo una serie di look in armonia tra loro e – prima ancora – con la sua visione della moda.

La sensualità è dunque il perno intorno al quale ruotano le varie creazioni del fashion designer italo-belga, che pur rifiutando classificazione di genere dimostra una certa propensione per le atmosfere anni ’80, come conferma lui stesso affermando che lo stile di quell’epoca della principessa Sthéphanie di Monaco è uno dei suoi riferimenti. Un “sentire” che prende forma in giacche oversize destrutturate di taglio maschile, maxi pullover, pantaloni skinny a vita alta e in una grande quantità di capi in pelle nera. Ma c’è anche una vena che attinge all’esperienza come direttore creativo di Versus Versace, con (mini) minidress di strass e paillettes, allacciature a vista, trasparenze, stud e motivi floreali.

L’insieme è lineare, elegante, convincente e conferma la capacità di Vaccarello di donare un’attitudine sexy alle donne senza renderle volgari, mitigando gli eccessi con suggestioni maschili e proponendo un’immagine dell’erotismo molto concettuale.

Morbidezza vs rigore

[dup_immagine align=”alignright” id=”197114″]”Ossessionato” dalle forme rotonde – l’appartamento in cui vive ne è pieno – Simon Porte Jacquemus porta angoli smussati e cerchi anche nella sua collezione AI 2016-2017. Una scelta che si traduce in cappotti, giacche, maglioni e abiti dalle grandi spalle curve e asimmetriche, in scollature ondulate e in pois decorativi ai quali fanno da contrappasso tagli sbiechi, sovrapposizioni e visioni speculari distorte di linee e forme. Il risultato? Decisamente artistico e nonsense. Per il successo commerciale la parola passa al pubblico.

All’estremo opposto si colloca la proposta per la prossima stagione di Tuomas Merikoski per Aalto, che rende omaggio alla propria terra fin dal nome della collezione, chiamata con un gioco di parole Hellsinki. Ma nonostante le premesse, nei look mandati in passerella dallo stilista di origini scandinave non c’è niente di diabolico o infernale, anzi. Tra colori polverosi e suggestioni anni ’70, tuniche, abiti e gonne dalle linee pulite e movimentate, cappotti oversize e un generale rigore rilassato, lo stile di Merikoski è rassicurante e sereno, anche se forse un po’ malinconico e retro.