Ricca, talvolta tradizionale, talvolta innovativa, più sorprendente che scontata, la New York Fashion Week FW 2016-2017 si conferma giorno dopo giorno come un lungo viaggio tra mode, generi e stili molto diversi tra loro, ma accomunati dalla evidente volontà di “parlare” a un pubblico ampio e variegato.
Così, il sesto giorno tornano tre temi già esplorati dalle precedenti passerelle – unconventional attitude, lusso e romanticismo – in una nuova accezione che si focalizza sullo stile urban-chic e sulla sensualità, nel nome di un pluralismo creativo (e commerciale) che ha come fine ultimo quello di ampliare i confini del fashion system.
Urban-chic attitude
Una delle interpretazioni più convincenti della urban-chic attitude che pervade il sesto giorno di sfilate nella Grande Mela è quella di Narciso Rodriguez. Lo stilista statunitense di origini cubane propone una serie di look caratterizzati da tagli sbiechi, pannelli sovrapposti, linee pulite e volumi essenziali in una palette di colori naturali – kaki, seal brown, grigio, panna, nero e grigio – speculare alle atmosfere e alla cromia di una metropoli, vestendo una donna di fatto pragmatica e in cerca di comodità, ma allo stesso tempo desiderosa di distinguersi e affermare la propria personalità.
Nello stesso solco si pone la collezione autunno-inverno 2016-2017 di Tory Burch, ma in questo caso lo street mood è raccontato a partire da un’ispirazione seventies con una connotazione ben precisa, il film L’Amour l’après-midi di Eric Rohmer. Il risultato è un mix di abiti eterei dalla fantasia jacquard, long dress fluidi con micro stampe astratte, tailleur pantalone e gonna corta dal design minimal ma non rigoroso e capispalla essenziali, ma arricchiti da fantasie geometriche di grande carattere. Il colore e i decori sono il perno intorno cui ruota l’intera proposta, al cui interno spiccano due completi argentati che rivisitano il capo cult della stilista, il caftano.
Sensualità barocca
In contrapposizine a una certa tendenza androgina, la sensualità è grande potagonista del sesto giorno della New York Fashion Week FW 2016-2017 in un’accezione barocca. Lo stile architettonico e decorativo è infatti più o meno apertamente evocato dagli stilisti che abbracciano questa tendenza, ovvero Peter Copping e Kate e Laura Mulleavy.
Per Oscar de la Renta il primo costruisce una collezione ispirata alla celebre The Battle of Versailles Fashion Show del 1973, trasformando lo “scontro” tra francesi e americani in una contaminazione a tutto tondo, con tessuti lucidi e “croccanti”, stampe damascate e corsetti mescolati a maglie in viscosa stretch, pelle e pelliccia. Una prova stilistica che tuttavia non riesce a entusiasmare, nonostante l’interessantissimo presupposto, per la poca verve innovativa e una fedeltà all’heritage della maison incapace di reinterpretarne i capi saldi in maniera originale e contemporanea, come fatto invece da Felipe Oliveira Baptista per Lacoste.
Tutt’altro è invece il risultato ottenuto da Rodarte. Dopo collezioni sempre pericolosamente tendenti al kitsch, le sorelle Mulleavy scelgono di rendere omaggio a Francis Ford Coppola attraverso una “storia di San Francisco”, ovvero i loro ricordi universitari, con focus emozionale su un locale, il Caffè Trieste, dove campeggiano numerose immagini in bianco e nero del regista. Il risultato è una collezione che riecheggia le suggestioni barocche del sud Italia – non solo artistiche, ma anche concettuali, come le cerimonie religiose – e per questo molto spesso suscita una sensazione di déjà-vu. Domenico Dolce e Stefano Gabbana non hanno certo l’esclusiva sul fascino del Mediterraneo e del Meridione, ma il paragone è immediato e il confronto inevitabile.
Sensualità urban-chic
A metà tra la urban-chic attitude di Narciso Rodriguez e Tory Burch e la sensualità barocca di Oscar de la Renta e Rodarte si collocano le collezioni di Chiara Boni e Vera Wang.
La stilista toscana dimostra una volta di più tutto il proprio talento sartoriale e la capacità di ascoltare e trasformare in look i desideri delle donne arricchendo la proposta FW 2016-2017 di La Petite Robe con un nuovo materiale: l’ecopelle. Insieme al jersey elasticizzato che è il “marchio di fabbrica” della maison, quest’ultima dà forma a una serie di capi avvolgenti, iperfemminili, sensuali, metropolitani e one step beyond davvero bellissimi, eleganti e pensati non solo per essere ammirati, ma anche – soprattutto – per essere indossati. Un piccolo grande gioiello sartoriale e di stile, che non stupisce chi ama Chiara Boni e non può che conquistare chi ancora non la conosce.
Post-moderna, metropolitana e dichiaratamente sexy, la collezione autunno-inverno 2016-2017 di Vera Wang condensa in capi dalle forme e dalla cromia rigorose la duplice vocazione estetica e commerciale della New York Fashion Week, provocando una sorta di “scossone” emotivo nel pubblico con il disvelamento di quello che davvero sono le settimane della moda: un opulento, luccicante, business.
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