E' molto "Dior" la collezione Dior FW 2016-2017, realizzata dai direttori creativi ad interim Serge Ruffieux e Lucie Meier, in attesa del successore di Raf Simons. Photo credits: dior.com
“The show must go on” e così ecco che Dior si presenta in passerella alla Parigi Fashion Week orfana del direttore creativo, quel Raf Simons che ha radicalmente rinnovato e rilanciato l’estetica della maison, riuscendo a creare un perfetto equilibrio tra passato e presente, heritage e stile personale. E – incidentalmente – a fare incrementare le vendite del 60% e il fatturato del 18%.
Un addio arrivato a ottobre, dopo appena tre anni e mezzo di collaborazione, che scuote gli equilibri del fashion system con un butterfly effect che “tocca” tutti i più talentuosi stilisti in circolazione: a chi le redini della casa di moda di Avenue Montaigne? Tra tante ipotesi, una sola certezza: Serge Ruffieux e Lucie Meier, ovvero il duo di (sconosciuti) creativi cui è stato affidato l’ingrato compito di realizzare la collezione donna autunno-inverno 2016-2017.
Dopo l’addio di Raf Simons a ottobre, Dior sceglie di non affrettare i tempi nella scelta del successore e affida la realizzazione della collezione donna autunno-inverno 2016-2017 agli “interni” Serge Ruffieux e Lucie Meier. Una decisione dettata quasi certamente dall’impossibilità di arruolare per tempo il nuovo designer in chief, ma altresì dalla volontà di evitare di mandare in passerella una linea priva del DNA della maison.
E i due direttori creativi ad interim non deludono le aspettative, dando forma a una serie di look dichiaratamente Dior, a partire dall’iconica Bar jacket. La celebre giacca a corolla, vero e proprio marchio di fabbrica della casa di moda parigina, viene proposta in una versione casual chic, caratterizzata da un design pulito, leggero ed essenziale, che la rende contemporanea e metropolitana. Un’interpretazione che si pone nel solco dell’opera di attualizzazione messa in atto da Raf Simons, ma ben riuscita e intelligente sotto l’aspetto commerciale.
L’influenza dello stilista belga si riconosce anche nell’accostamento di elementi moderni a codici stilistici propri della maison, come la scelta di “alleggerire” l’eleganza sobria e per certi versi compassata di capospalla, abiti e top con fantasie fiorate, cachemire e animalier.
Tuttavia, non ci sono solo heritage e Simons style nella collezione autunno-inverno 2016-2017 di Dior. Ruffieux e Meier riescono infatti a fare emergere la propria personalità con linee e forme asimmetriche e oversize e – prima ancora – con la creazione di silhouette nitide, definite da un uso eclettico e non convenzionale del nero, declinato in materiali leggeri e densi, dall’effetto brillante e opaco e con lavorazioni semplici, ricami e trapuntature.
Un mix che dà forma a una collezione di grande piacevolezza, pensata per vestire le donne di oggi – dinamiche, volitive e impegnate ad affermare la propria unicità – ma inevitabilmente di transizione e per questo priva della forza necessaria per imporsi come tendenza.
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