Poliestere cos’è e come lavarlo
È una fibra riciclabile all'infinito, resistente, elastica, idrorepellente, non si deforma e dura a lungo: il poliestere cos'è e come lavarlo.
Pratico, facile da lavare e stirare e anche riciclabile: il poliestere cos’è e come lavarlo.
Il Poliestere cos’è
Il poliestere è una materia artificiale sintetica che deriva dal petrolio. Molto utilizzata nell’industria tessile rappresenta il 70% delle fibre tessili sintetiche utilizzate nell’abbigliamento. Se ne producono ogni anno circa 42 milioni di tonnellate.
Grazie alle nuove tecnologie è migliorato molto rispetto al primo poliestere apparso in Inghilterra agli inizi degli anni ’40.
Oggi è apprezzato per le sue qualità legate alla resistenza, elasticità, per le sue proprietà anti-UV e idrorepellenti.
Lo troviamo presente in molti capi nell’abbigliamento tecnico-sportivo, da lavoro, come anche nelle imbottiture di indumenti invernali.
Il poliestere, se tessuto e lavorato con altre fibre naturali come il cotone o sintetiche come il nylon o la lycra, può essere utilizzato quasi per ogni capo di abbigliamento.
In questo modo, ovvero tessuto misto, lo troviamo nei filati di camicie, pantaloni, abbigliamento intimo, giubbotti, guanti e cappelli.
Utilizzato nel fast fashion per capi di abbigliamento poco costosi, è presente da alcuni anni anche nelle collezioni luxury. Nei nostri guardaroba è praticamente ovunque.
Poliestere come si lava
Facile da lavare si asciuga in poco tempo e non si stira. Parte del suo successo è dovuto anche a queste peculiarità.
Come si lava un capo in poliestere? Facile si può lavare a secco, in lavatrice e a mano.
È comunque consigliato seguire sempre le istruzioni del lavaggio presenti sull’etichetta del capo.
Se è indicato il lavaggio a secco è necessario portarlo in lavanderia.
Poliestere come lavarlo a mano
Per lavare a mano un capo di abbigliamento in poliestere occorre immergerlo in acqua tiepida. Il detersivo delicato, meglio se liquido, è il più adatto a questo tipo di tessuto. Una volta lavato a mano si risciacqua con acqua fredda.
Poliestere come lavarlo in lavatrice
Per lavare un capo in poliestere bisogna seguire pochi e utili accorgimenti. Prima cosa da fare è girarlo al rovescio, in questo modo si tutelerà il tessuto nella parte esterna.
La temperatura ideale per il lavaggio in lavatrice può essere a freddo o tiepida.
Se sono presenti macchie o molto sporco la temperatura massima alla quale si può lavare è 30°.
Impostare il programma su ” stiro facile” impedirà al tessuto di stropicciarsi, e se è poliestere 100% si eviterà di stirarlo dopo l’asciugatura.
L’acqua molto calda, sia nel lavaggio a mano che in lavatrice, è sconsigliata poiché rischierebbe di restringere il capo.
Poliestere come asciugarlo
Generalmente un capo in poliestere è preferibile lasciarlo asciugare naturalmente all’aria. Meglio se appeso ad una gruccia per abiti.
Se utilizziamo l’asciugatrice si deve impostare a bassa temperatura. Con le temperature alte, così come per quella dell’acqua, si potrebbe rischiare il restringimento del tessuto.
Poliestere come stirarlo
Molti capi di abbigliamento in poliestere 100% non si stirano, poiché il tessuto non tende a stropicciarsi
I capi in poliestere che si stirano sono quelli filati misti. Ovvero lavorati con altre fibre naturali, ad esempio il cotone, che quindi richiedono l’utilizzo del ferro da stiro.
In questo caso si deve stirare il capo al rovescio a bassa temperatura, oppure con il solo utilizzo del vapore.
L’etichetta del capo indica anche la temperatura con la quale si può stirare.
Poliestere e sostenibilità
Il poliestere, abbiamo visto, è una fibra tessile sintetica. Come altri tipi di fibre sintetiche è realizzata con materiali che derivano esclusivamente da prodotti petroliferi.
Quindi come tutti i poliesteri, anche la fibra tessile che ne deriva non è biodegradabile. Questo significa che un capo realizzato in tessuto di poliestere per decomporsi può impiegare dai 20 ai 100 anni.
Inoltre sappiamo che l’industria manifatturiera del petrolio è la più inquinante al mondo.
Bottiglie e contenitori di plastica, scarti industriali, reti da pesca e tutti gli oggetti non biodegradabili se riciclati, quindi riutilizzati, si considerano sostenibili.
Un tessuto in poliestere viene considerato sostenibile, al pari di altre fibre sintetiche, quando deriva dal riciclo di oggetti già esistenti e destinati altrimenti agli inceneritori.
Poliestere una plastica riciclabile all’infinito.
Quindi malgrado il suo enorme successo dobbiamo sapere che il poliestere è un materiale molto inquinante.
Infatti deriva dal petrolio, un combustibile fossile non rinnovabile, e per ottenere1 Kg di poliestere ci vuole 1,5 kg di petrolio.
E’ prodotto con sostanze chimiche molto tossiche per acqua, aria e suolo.
Quando viene lavato disperde micro particelle plastiche che finiscono nei corsi d’acqua e oceani. E in questo modo inquina anche gli ecosistemi marini.
E’ meno dannoso per il pianeta rispetto ad altre plastiche, come ad esempio il PVC. Tuttavia nella sua produzione si utilizzano molte sostanze nocive e metalli pesanti dannosi per il nostro pianeta.
Unica caratteristica molto interessante per il futuro del pianeta è che il poliestere (PET) è una plastica riciclabile all’infinito.
Oggi l’elevata presenza di questo materiale sul nostro pianeta sta’ avendo un impatto gravissimo nell’ ecosistema.
L’impossibilità di renderlo degradabile e il forte impatto ambientale che ne deriva, ci spinge ad una celere interruzione della produzione di politilene a livello globale.
Il riciclo continuo diventa un impellente e ottima soluzione sostenibile.
Il PET, acronimo di polietilene tereftalato, appartiene alla famiglia del poliestere. E’ utilizzato per contenitori in plastica, tappi, membrane, bottiglie e per i tessuti,
Mentre il rPet, (polietilene tereftalato riciclato) è ottenuto dal riciclaggio di materiali di scarto in PET, come appunto le bottiglie, i rifiuti industriali e di abbigliamento.
Viste le tonnellate di rifiuti PET presenti ogni giorno sul nostro pianeta, il riciclaggio di questo materiale è diventata una scelta doverosa.
Perché scegliere il poliestere riciclato (rPET)
Il processo di riciclaggio di questo materiale non comporta ulteriore estrazione di petrolio. Si ricava così un poliestere riciclato da cui lavorare nuovi oggetti. E anche filati che si utilizzano per nuove tessiture.
Il rPET può essere quindi utilizzato per contenitori di imballaggio, bottiglie ma anche per la creazione di nuovi capi di abbigliamento.
Durante il processo di riciclaggio la fibra si ricostituisce a livello molecolare. Ovvero il poliestere riciclato che si genera ha le stesse identiche caratteristiche di quello tradizionale del PET.
Questo processo di riciclaggio ha dei notevoli vantaggi legati alla salvaguardai del pianeta. Riduce la quantità di rifiuti e quindi di emissioni tossiche degli impianti di incenerimento.
Evita ulteriori estrazioni di petrolio per la sua fabbricazione. Quindi riduce anche la costante, e crescente, domanda di petrolio come materia prima nel settore tessile. Genera il 75% in meno di emissioni di CO2.
Sostanzialmente i due tipi di poliesteri, il PET e il rPet, si differenziano solo per l’impatto che hanno sull’ambiente.
Inoltre anche la tessitura del filato ricavato dal riciclato può essere combinata con altri tessuti organici come cotone, lino e canapa.
Queste ragioni spiegano perché sempre più marchi di moda eco–responsabili evitano l’utilizzo del poliestere, preferendo ad esso il poliestere riciclato.
Nike, Patagonia, The North Face, Decathlon, Target, Skunkfunk, H&M, G-Star Raw, Billabong o Zara sono alcuni dei marchi che utilizzano poliestere riciclato (rPET) nelle loro produzioni e collezioni.
Scegliere di riciclare e acquistare poliestere riciclato può cambiare il futuro del nostro pianeta.