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Viaggio di nozze alle isole Cook

Tramonto a Aitutaki, Isole Cook / wikipedia
Rarotonga beach / wikipedia
One Foot Island, Aitutaki / fotocommunity
Reef on the Rarotonga coast, Cook Islands / wikimedia
Tiaré Tahiti, fiore tipico delle Isole Cook / wikipedia
Si lavora alla costruzione di una canoa /wikipedia
Folk group Isole Cook / wikipedia
Donna cuce un tivaevae, Rarotonga / wikipedia

Prendi una luna di miele immersa tra banchi corallini sottili, remoti atolli, spiagge di sabbia bianca, verdi monti vulcanici, ritmi di vita tranquilli e una popolazione cordiale, nulla di più bello.
Il paesaggio dalle sconfinate doti naturali è quello delle Isole Cook che è anche una location perfetta per le escursioni a piedi, per lo snorkeling, per l’esplorazione delle grotte e per abbandonarsi all’ozio in spiaggia.

15 isole, dove splende sempre il sole

Nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico sorgono le isole Cook dette anche “Polinesia Neozelandese”, il mini arcipelago si compone di 15 isole con ad ovest le isole Tonga e Samoa e a est la Polinesia francese per un’estensione di 2 milioni di Km quadrati. Il gruppo di isole a sud è di origine vulcanica con Rarotonga, Aitutaki, Atiu, Mitiaro, Mauke e Mangaia; il gruppo a nord si compone di atolli corallini poco popolati. A più di 25 ore dall’Italia, con 12 ore di fuso orario quello verso le isole Cook è un viaggio sì lungo ma che val la pena fare, gli sposini non se ne pentiranno!
Le isole Cook sono abbinate molto spesso ai tour negli Stati Uniti, otto ore di volo le separano da Los Angeles. Già solo il patrimonio naturale detenuto dalla isole Cook vale la scelta delle suddette isole per la luna di miele: spiagge e mare, verdi montagne, fondali mozzafiato, grotte misteriose, pesci tropicali. Il sole qui non va mai in vacanza, le temperature non superano i 29 gradi e non scendono mai al di sotto dei 18, i mesi più caldi vanno da Novembre a Marzo con temperature variabili tra 23 e 29 gradi, i mesi più freddi vanno da giugno ad agosto con temperatura media oscillante tra 23 e 24 gradi.

Tra le spiagge di Rarotonga e le lagune di Aitutaki

Rarotonga o “piccola Tahiti” è rinomata per le sue spiagge bianche, le acque cristalline e la vivace vita serale. Aitutaki è un’altra tappa isolana obbligatoria: tra le isole più belle dei Pacifico e del mondo vanta lagune incredibili, si possono fare diverse attività da surf a pesca d’altura, a golf.
Questa parte della Polinesia meno conosciuta, di lingua inglese e cultura maori e neozelandese, riserva esclamazioni di “wow!” reiterate. La forza dei profumi invade l’olfatto in una mistura di ibisco e salsedine; i frutti, per la loro grandezza, riempiono gli occhi. Quel che si vede da queste parti sembra essere miracolo in terra, un po’ come Dante diceva di Beatrice. Aitutaki, come anticipato, è un crogiuolo di lagune trasparenti, palme inclinate quasi a farsi carezzare dalle onde, amache e barche attendono per regalare il massimo relax.

Immersioni e snorkeling

Superata la splendida barriera corallina ci si immerge con gli occhi o letteralmente nella Blue Lagoon e, a bordo del Bishops Lagoon Cruise, si raggiunge la One Foot Island o Tapuaetai.
Lo snorkeling è un’altra attività molto in voga qui sulle isole Cook e lo spettacolo è presto sotto gli occhi: le conchiglie e i coralli sono così grandi e candidi da indurre lo stupore, le varietà di pesci mahi mahi e  wahoo intingono il mare della loro vivacità insieme ai variopinti pesci pagliaccio.

Paesaggio, cultura e artigianato

Le isole Cook vantano un paesaggio singolare dove lo spazio montagnoso è circondato da spiagge bianchissime (tra cui quella di Muri) a loro volta attorniate da un’incredibile barriera corallina. Emergono un trionfo di colori, la semplicità della gente e di luoghi come il mercato, un appuntamento che cade ogni sabato, dalle sei a mezzogiorno.
Si chiama Punanga Nui Cultural Market ed è a metà strada tra un mercato agricolo, dove i contadini vendono i loro prodotti, e un mercato di souvenir. Il meglio dell’artigianato locale fa tappa al mercato: strumenti musicali, i classici ukulele,  i cd di musica polinesiana, i tessuti colorati, le conchiglie lavorate e le “tivaevae”, ovvero le coperte con applicazioni. Attorno a questi copriletti, protagonisti del Cultural Festival Week (la seconda settimana di febbraio), si tengono vere e proprie gare di confezione delle tivaevae e mostre d’arte e di artigianato.
Le grotte Anatakitaki sono un altro pit-stop doveroso. Proprio qui abita un uccello delle dimensioni di un colibrì, nessuna particolarità né un particolare piumaggio, è il Kopeka Bird molto simile nei comportamenti al pipistrello. Un giro nella piantagione di caffè di Juergen s’ha da fare.

Una natura splendente e una cultura radicata fatta di ritmi eccentrici e serrati, i profumi di ibiscus, orchidee e frangipane si diffondono nell’aria, insieme all’allegria e alla gioia di vivere. Kia Orana!, qualcuno esclama dando il benvenuto agli sposi.

Barbara Vaglio

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Barbara Vaglio

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