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Urinocoltura in gravidanza: tutto quello che c’è da sapere

L’analisi delle urine è l’analisi più diffusa tra le gestanti. Come si può leggere sul libretto di gravidanza rilasciato all’inizio dalle Aziende Sanitarie Locali, le urine vengono richieste quasi mensilmente.

Perché questa analisi è così frequente? I dati riportati nel referto danno informazioni fondamentali al medico o all’ostetrica di riferimento riguardanti lo stato di salute della donna in attesa. Attraverso un monitoraggio costante delle urine è possibile tenere sotto controllo l’eventuale insorgere di alcune delle principali patologie ostetriche: il diabete gestazionale e la preeclampsia.

Se alcune delle voci in scheda sono alterate è possibile richiedere come approfondimento, l’urinocoltura. Ecco alcune informazioni utili su questo esame affatto invasivo.

Cos’è l’ urinocoltura?

L’urinocoltura è un esame delle urine per accertare lo sviluppo di batteri, responsabili di possibili infezioni delle vie urinarie. Talvolta le infezioni si manifestano con sintomi quali bruciore o minzione frequente. In caso di esito positivo si effettua l’antibiogramma che individua l’antibiotico idoneo a curare l’infezione.

Come prepararsi all’urinocoltura

Generalmente questo esame si effettua raccogliendo un campione d’urina della prima minzione mattutina. È bene informarsi sul tipo di provetta da utilizzare, perché talvolta viene usato uno stick con una piccola parte assorbente all’estremità.

Prima di procedere al prelievo e dopo un accurato lavaggio delle mani, è necessario lavare attentamente i genitali esterni. Non si devono usare saponi o antisettici, ma acqua in abbondanza. È poi possibile raccogliere il secondo getto di urina nel contenitore sterile, avendo cura di tenere un po’ distante la provetta in modo da non contaminare con le mani o con i genitali, i bordi o l’interno. Una volta raccolto il campione è possibile portarlo presso il punto di raccolta e di analisi più vicino.

Le infezioni sono frequenti in gravidanza?

Per una gestante, i responsabili dei disturbi più comuni sono i batteri di origine intestinale perché il progesterone, che rilassa e dilata la muscolatura delle vie urinarie, agevola la loro permanenza e proliferazione.

Oltre a ciò resta il fatto che le donne, per loro conformazione fisica sono più soggette a infezioni urinarie. Basta un’ igiene intima poco corretta o una piccola infezione intestinale per andare incontro a spiacevoli fastidi.

Benedetta Montaldi

Laureata in storia contemporanea, si è specializzata nell'insegnamento dell'italiano e dell'inglese. Ama molto la creatività e l'aspetto multiculturale del suo lavoro di insegnante. Scrivere è una delle attività che da sempre più la divertono e appassionano. Scrive per lo più su argomenti dedicati alla maternità, al lifestyle e all'arredamento.

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Benedetta Montaldi

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