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Svezzamento: come preparare le pappe ai neonati

Nei primi mesi di vita il latte materno costituisce la principale fonte di nutrimento del neonato. Il latte contiene tutto ciò che è necessario per una crescita sana ed equilibrata.

Nel caso in cui la mamma non riesca ad alimentare il proprio piccolo al seno può ricorrere come è noto al latte artificiale che nei primi mesi di vita sopperisce al fabbisogno del bebè.

Ma quando iniziare con un assaggino di frutta grattugiata? Che cosa proporre ai primi pasti e merende? Ecco alcune informazioni utili.

Che cos’è lo svezzamento e quando comincia?

Detto anche divezzamento, questo processo rappresenta la sostituzione graduale dei pasti del bebè inizialmente solo a base di latte con altri alimenti.

Generalmente si inizia con una piccola merenda di frutta per far abituare il bambino alla somministrazione di cibo tramite cucchiaino e poi piano piano si integrano anche gli altri pasti.

Ad oggi la maggioranza dei pediatri consiglia di procedere con l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino.

Detto ciò, le cose variano abbastanza in base al pediatra. Ci sono anche pediatri che consigliano di integrare le poppate con un primo assaggio di frutta già intorno ai quattro mesi e mezzo.

Una volta consolidato l’approccio con il cucchiaino, secondo questa linea di pensiero si può procedere con la somministrazione del primo pranzo intorno ai 5 mesi e mezzo di vita.

Quali sono i primi alimenti?

Alcuni dei primi frutti proposti al neonato sono mela, banana e pera. Possono essere grattugiati o omogeneizzati: meglio evitare agrumi o frutti rossi ritenuti allergizzanti almeno fino all’anno di vita.

Ciò detto, è sempre bene seguire le linee guida del divezzamento proposte dal proprio pediatra di riferimento.

Dopo circa due settimane è possibile iniziare con un brodino vegetale leggero unito a del parmigiano grattugiato e farina di riso.

Dopodiché si può aggiungere un po’ di passato di verdure come zucchina, patata e carota e variare progressivamente il tipo di farina. Solo dopo circa dieci giorni si assaggiano la carne e poi il pesce.

Per altri alimenti come i legumi o il cavolo che possono far gonfiare un po’ l’addome causando un antipatico mal di pancia, talvolta è consigliabile aspettare ancora un po’ così come per l’uovo.

Lo svezzamento può variare in base al bambino stesso nel caso in cui per esempio sia un soggetto allergico o predisposto ad esserlo.

Ad oggi esiste anche la teoria dell’autosvezzamento: il pediatra saprà sicuramente di cosa si stratta e così potrete informarvi e scegliere al meglio ciò che fa per voi e per il vostro bambino.

Benedetta Montaldi

Laureata in storia contemporanea, si è specializzata nell'insegnamento dell'italiano e dell'inglese. Ama molto la creatività e l'aspetto multiculturale del suo lavoro di insegnante. Scrivere è una delle attività che da sempre più la divertono e appassionano. Scrive per lo più su argomenti dedicati alla maternità, al lifestyle e all'arredamento.

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Benedetta Montaldi

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