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“Skin to skin”, cos’è la pratica che fa bene a mamma e neonato

Quando nasce un bambino, nella vita dei neogenitori cambia tutto. Improvvisamente mamma e papà si trovano a dover fare i conti con un neonato e quindi con latte, pannolini, notti insonni, pianti, coliche e una grande dose di amore. Tutto sembra frenetico, ma c’è un momento subito dopo il parto in cui è importante fermarsi per mettere in atto la pratica dello “skin to skin“. Ecco di cosa si tratta.

Cos’è lo “skin to skin”

Letteralmente “skin to skin” significa “pelle a pelle“. Il termine sta ad indicare il contatto pelle a pelle tra mamma e neonato. Quqesto contatto avviene pochi secondi dopo la nascita del bambino, all’altezza del grembo materno, appena sotto al seno. Lo scopo è quello di dare continuità al legame tra genitore e figlio, fino a pochi istanti prima nella pancia. Altro modo per non rompere bruscamente il legame è quello di ritardare il taglio del cordone ombelicale.

Come si pratica il “pelle a pelle” con il neonato

Se il bambino non ha bisogno di cure immediate, il momento perfetto per il “pelle a pelle” è subito dopo la nascita. Poco dopo il parto, il bambino viene preso in braccio dalle ostetriche e adagiato sul corpo della mamma. Importante è coprirlo con una coperta, affinché non si raffreddi a causa dello sbalzo termico tra la sala parto e il grembo materno. Se tutto va bene, il neonato può restare a contatto con la mamma nella stessa stanza in cui ha partorito nelle due ore successive al parto, dove potrebbe anche attaccarsi al seno.

Poca intimità in ospedale

Molte mamme che hanno già vissuto l’esperienza del parto hanno lamentato il fatto di aver avuto poca intimità in ospedale. In una sala parte sono molte le figure professionali, dalle ostetriche al ginecologo fino alle infermiere, che entrano ed escono dalla stanza. Questo fa sì che, nella maggior parte dei casi, non si crea un clima di privacy e serenità di cui la neomamma e il neonato hanno bisogno. Per questo, gli esperti consigliano di continuare a praticarlo anche a casa.

Lo “skin to skin” del papà con il neonato

La pratica del “pelle a pelle” non è riservata o consigliata esclusivamente alla mamma. Anche i papà possono adottarla, sia in ospedale che poi una volta tornati a casa. Lo “skin to skin” non ha, infatti, nessuna controindicazione. Anzi, è ottima per rafforzare il legame tra i neogenitori e il piccolo appena arrivato. E’ una coccola e un momento di relax per conoscersi meglio.

(Foto copertina: credit agenzia iStock)

Redazione Signo

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Tags: neonato

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