abbassare la febbre nei bambini in modo naturale
La maggior parte dei genitori percepisce la febbre nel bambino come una patologia. È invece solo un meccanismo di difesa del nostro organismo a cui si può far fronte con calma e rimedi naturali.
Capita sovente, dopo i mesi estivi lontani da raffreddori e malanni, di iniziare con il nido o la scuola materna e di dover affrontare, magari con ansia, episodi di febbre nei bambini. La febbre a differenza di quello che pensano in molti, non è una malattia, è un sistema di difesa messo in atto dall’organismo per rendere spiacevole l’ambiente a virus, germi o batteri che lo hanno aggredito. I genitori dei bambini più piccoli chiamano di solito il pediatra per elencare i sintomi e cercare di capire in che modo intervenire. Il medico oltre a calmare i genitori, a meno che non vi siano patologie gravi di base, invita a non somministrare farmaci se la temperatura non supera i 38,5 gradi.
I bambini molto piccoli reggono molto bene la febbre, riuscendo incredibilmente a giocare e mantenere un atteggiamento positivo (a meno che non si tratti di otite o patologie dolorose per i pargoli). Nei più grandicelli invece la febbre potrà essere associata a spossatezza, brividi e inappetenza. Possiamo lasciarli tranquilli sul divano ma senza coprirli eccessivamente onde evitare un surriscaldamento corporeo. Insomma gli esperti ci rassicurano nel farci capire che la febbre anche alta non è affatto pericolosa per i bambini, spesso però le credenze popolari portano a credere il contrario.
Di base tutti sappiamo che una temperatura sopra i 37 °C è considerata febbre, ma questo dato va ovviamente contestualizzato e preso con “le pinze”. Un bambino sano tra i 2 e i 6 anni può avere la febbre più volte nell’arco di un anno, ma questo non costituisce un pericolo per la sua salute, poiché molte febbri significano molti anticorpi. Nei bambini le Linee Guida italiane raccomandano la misurazione della temperatura a livello ascellare con un termometro digitale ma spesso specie nei più piccoli si preferisce il sistema rettale (ricordiamo di utilizzare un termometro con punta flessibile e ben oleata).
Nei bambini in particolare si considera febbre un valore superiore a:
Si sa che neonati e bambini molto piccoli hanno in circolo una quantità di sangue materno con anticorpi “adulti” che come uno scudo li proteggono nelle prime fasi di crescita. Se poi vengono allattati al seno ricevono sicuramente anticorpi capaci di proteggere le vie respiratorie e l’intestino. Ecco spiegato perché neonati e infanti si ammalano molto poco e di conseguenza hanno rari episodi febbrili.
Va da sé che in caso di febbre, il genitore deve chiamare immediatamente il pediatra e non temporeggiare: un microbo o batterio molto resistente ha superato le difese immunitarie del pargolo. Per comunicare al medico curante la temperatura esatta possiamo anche misurarla all’inguine e riferire anche sintomi: specie se presenta scarsa vitalità, diminuzione dell’appetito, colorito pallido, pianto lamentoso e inconsolabile. In assenza di questi sintomi il pediatra potrà prescrivere un semplice esame delle urine se dovesse sospettare un’infezione alle vie urinarie.
Se la temperatura non è eccessivamente alta, cioè fino a 38 gradi e mezzo, piuttosto che assumere farmaci è preferibile mettere in atto i cosiddetti rimedi casalinghi o rimedi della nonna. Prima di tutto tra le buone pratiche c’è quella di bere molta acqua per evitare la disidratazione, che nei piccoli è più frequente rispetto agli adulti. Se il bambino lo desidera andranno bene spremute, succhi di frutta, latte tiepido, camomilla, brodo vegetale.
Evitare invece di forzare i bambini a mangiare, il cibo solido è ininfluente in questa fase di febbre, lo sarà nella fase di recupero. Invitare i bambini a non fare attività fisica né sforzi inutili, cercare di non coprirli eccessivamente né con coperte né con vestiti ma piuttosto proporre loro indumenti freschi fatti di materiali traspiranti. È consigliato un bagno tiepido ma non freddo.
Si tratta di una credenza popolare o le febbri cosiddette “di crescita” hanno un fondamento medico-scientifico? Sul sito Un pediatra per amico si spiega che può accadere ed è provato che l’aumento di temperatura corporea stimoli un po’ l’allungamento delle ossa (sicuramente costante durante tutta l’infanzia). Se la febbre e la malattia hanno ridotto a letto il pargolo per qualche giorno la posizione orizzontale avrà sicuramente provocato l’allungamento naturale delle ossa con grande sorpresa da parte di mamma e papà al momento della misurazione.
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