Parto (ph.iStock)
Portare avanti una gravidanza e mettere al mondo un bambino è ciò che accumuna milioni di donne in tutto il mondo. E se ogni attesa è diversa, la stessa cosa vale per il parto e il post-parto. Ogni Paese poi, da milioni di anni, porta avanti tradizioni e usanze che rendono ancora più unica l’esperienza di diventare genitore. Eccone alcune commoventi e strane.
In Turchia sono diffuse più tradizioni. La prima riguarda l’immediato post-parto. Non appena il bambino viene al mando, la mamma beve una bevanda nota come “Lohusa Şerbeti” (“sorbetto del dopo parto”). Al suo interno acqua, zucchero, chiodi di garofano, cannella e coloranti alimentari rossi. Lo scopo, secondo tradizione, è quello di far scorrere il latte materno. Passati i primi 20 giorni, in cui la donna si riposa in casa, madre e figlio si recano nelle abitazioni di amici e parenti. Qui riceveranno un fazzoletto pieno di caramelle, per augurare che sia un bimbo bonario e un uovo per simboleggiare una vita sana.
Meno particolare la tradizione in Corea del Sud, ma sicuramente più utile. Nel Paese asiatico, infatti, ci sono numerosi centri di assistenza post-partum in cui mamma e figlio possono trovare un team di nutrizionisti, infermieri e specialisti per ricevere un aiuto nell’avvio della nuova vita insieme. Inoltre, in questi luoghi vengono organizzati corsi di yoga e massaggi per riprendersi dalla nascita e assicurare una relazione forte tra i due.
Anche in Finlandia il benessere della mamma è fondamentale. Già negli anni ’30 il governo predispose un piano per fornire alle madri tutte ciò di cui avevano bisogno per crescere i figli. Le neo-mamme possono scegliere se ricevere una scatola di prodotti per bambini, inclusi vestiti, biancheria da letto e pannolini, oppure prendere una sovvenzione in denaro.
In Pakistan, invece, il benvenuto ai nuovi nati è decisamente diverso. Nessun corso di yoga o massaggi, ma un sacrificio animale. La tradizione è conosciuta come Aqiqah, durante la quale viene dato il nome al bambino, gli viene rasata la testa e viene fatto un sacrificio animale in suo onore. La cerimonia si svolge il settimo, quattordicesimo o ventunesimo giorno dopo la nascita del piccolo.
In Nigeria il primo bagnetto dei bambini è considerato molto importante, e non per una questione di igiene. Nella comunità Yoruba, durante il settimo giorno per le bambine e il nono per i bambini, gli amici e la famiglia portano acqua (per liberarsi dei nemici), olio di palma (per avere una vita libera dallo stress), noce di cola (per una lunga vita), sale e pepe (per una vita piena). Il primo bagno del neonato è affidato alla nonna, per simboleggiare il fatto che la mamma non sarà la sola a crescere il figlio.
In Olanda è consuetudine partorire in casa e non in ospedale, usanza che si è invece persa in modi Paese occidentali. I genitori annunciano quindi l’arrivo del figlio o della figlia appendendo un cartello alla finestra. Sul fronte culinario, si usa mangiare i “beschuit met muisjes”, i “biscotti con topi”; dove i topi sono i granelli di liquirizia sopra, che possono essere rosa o blu a seconda del sesso del piccolo.
A Bali, in Indonesia, è tradizione seppellire la placenta. Questo perché si pensa che sia un fratello gemello del bimbo nato e che quindi meriti di essere sepolto in modo cerimonioso. Inoltre, si crede che i bimbi siano scesi dal cielo e per questo debbano essere trattati come dei. I loro piedi non potranno quindi toccare il suolo per i primi 210 giorni di vita.
Completamente diversa è la tradizione che riguarda la placenta in Guyana, paese sudamericano. La tradizione vuole che venga bruciare, per simboleggiare la separazione tra la mamma e il bambino.
La circoncisione è un rituale comune in molte zone del mondo, ma in Israele è obbligatoria.L’antica pratica, nota come Brit Milah, è una cerimonia religiosa eseguita l’ottavo giorno di vita del bambino.
In Brasile è importante scegliere con cura gli abiti indossati dai più piccoli. In particolare il colore rosso simboleggia la buona fortuna e tiene lontano gli spiriti maligni. Per questo i neonati vengono spesso vestiti di rosso. Nel paese sudamericano, inoltre, è consuetudine che le nuove mamme regalino agli amici e alla famiglia un piccolo regalo quando hanno un bambino. Ad esempio, i nuovi genitori possono regalare una calamita con una foto del nuovo nato.
In Giappone c’è invece un’usanza che riguarda il momento del parto. La maggior parte delle donne nipponi, quando si trova in sala parto, rifiuta gli antidolorifici perché la tradizione buddista incoraggia i dolori del parto come un modo per preparare la donna alla prova della maternità.
Infine, nella Repubblica Dominicana c’è un modo particolare per scoprire il sesso del nascituro. Secondo la tradizione, un cucchiaio, una forchetta e un coltello sono posti sotto diverse sedie e coperti. Quando la futura mamma sceglierà dove sedersi, se troverà il cucchiaio significherà che nascerà una bambina, il coltello un bambino e la forchetta indica che il sesso è indeterminato.
(Foto di copertina: credit agenzia iStock)
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