Usato per bambini: vestiti e giocattoli economici ma sicuri

I vestiti dei bambini passano di taglia prima di averli usati? I giocattoli sono talmente tanti che i vostri figli non sanno nemmeno di averli? Vendeteli! Ecco come.

14/05/2013

Quando si è in attesa del primo bimbo l’euforia e la gioia per l’evento si traducono spesso nell’acquisto compulsivo da parte dei futuri genitori, ma anche di nonni e zii di tutto il “necessario” per il pargolo in arrivo. [dup_immagine align=”alignright” id=”16014″]Si comincia con carrozzina, lettino e fasciatoio, poi si pensa al corredino acquistando tutine e body, ma anche, perché no, qualche abitino elegante che “lo so che forse lo metterà una sola volta ma è tanto carino”. Presto ci si trova in un vortice di acquisti senza fine, ma quel che è peggio è che tutto quello che si acquista ha una vita media molto bassa. Se il lettino, scelto con criterio, può accompagnare il bambino per i primi tre anni di vita, già dopo qualche mese la carrozzina viene abbandonata a favore del passeggino e, dopo un paio d’anni, quest’ultimo lascia il posto ad un modello più leggero e maneggevole. Non parliamo poi dei vestiti, basta guardare le taglie per capire che una tutina non dura, all’inizio, più di due tre mesi, mentre andando avanti si potrebbe arrivare anche ai sei mesi se non ci fosse il problema della stagionalità dell’abbigliamento.

Le alternative allo shopping sfrenato per il baby[dup_immagine align=”alignleft” id=”16013″]

Evidentemente il giro d’affari è milionario, gli articoli per l’infanzia sono necessari, non tutti come ci fanno credere ovviamente, ma la maggior parte, ma le famiglie possono al giorno d’oggi permettersi di investire tanto? Oltretutto molte persone sono infastidite dal dover eliminare abiti usati poche volte o scarpine ancora nella confezione originale (quando è arrivata la stagione giusta il numero era passato). Le più fortunate hanno parenti e amici che passano loro gli abiti smessi dei figli, in molte famiglie è un turbinio di scambi stagionali e di accatastamenti nella casa dei nonni in attesa del prossimo nipotino, ma non tutti hanno questo privilegio, che fare allora?

L’usato per il bimbo è una possibilità[dup_immagine align=”alignright” id=”16002″]

Nel nord Europa, da parecchi anni ormai, sono particolarmente apprezzati i negozi dell’usato per bambini in cui si può vendere ed acquistare il corredino completo per il neonato, ma anche tutto il necessario fino ai dieci, dodici anni. Complice la recente crisi, ma anche grazie ad un’attenzione sempre più marcata dei genitori nei confronti dell’ambiente (meno spreco significa anche un ambiente più sano) e del riuso, anche in Italia si stanno diffondendo questi punti vendita. La concentrazione maggiore si trova nelle città, mentre in provincia permane una certa diffidenza verso l’articolo usato (che cosa diranno in paese se vesto mio figlio con gli abiti usati?), ma ovunque si può trovare quello che si sta cercando. I negozi dell’usato per il bimbo non si rivolgono solo alle famiglie in difficoltà, ci sono anche punti vendita e catene che trattano solo merce firmata da grandi nomi della moda e prodotti appartenenti ad una fascia medio/alta di mercato, quindi si può dire che si rivolgono al mondo dell’infanzia a 360 gradi.

Una donna che si è buttata nell’avventura dell’usato per bambini

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Per aiutarci a capire il mondo dell’usato per il bimbo abbiamo intervistato Barbara, una donna che ha deciso di aprire un negozio in franchising buttandosi a piè pari in questa nuova avventura. Le nuove sfide non la spaventano anche grazie al fatto che, a causa del lavoro del padre, da piccola ha spesso cambiato città ed è quindi abituata ad accogliere con entusiasmo le novità. Grazie all’aiuto del compagno ha deciso, nel giro di un mese, di cambiare lavoro ed aprire un negozio a Melegnano legato alla catena Secondamanina. Le difficoltà non sono state poche, soprattutto dal punto di vista burocratico: “in Italia, purtroppo” ci spiega Barbara “l’imprenditoria femminile non è affatto agevolata come dicono, anzi, ed io era alla prima esperienza di lavoro autonomo”. Sicuramente la scelta di aprire un negozio in franchising l’ha aiutata molto dal punto di vista della visibilità: “Sono molte le persone che vedono un articolo sul sito di Secondamanina e ci raggiungono anche da parecchi chilometri di distanza.” L’unica avvertenza per chi volesse fare una scelta del genere è quella di valutare bene, anche con i titolari del franchising, il bacino di utenza della zona per non rischiare di rimanere senza clienti.

Che cosa vendi nel tuo negozio?

Da noi si può trovare tutto ciò che serve  per crescere e divertire i propri figli: vestiti, scarpe, giocattoli, passeggini, bilance, libri, ecc… Età 0-12 anni. Ogni cosa viene scrupolosamente controllata per offrire un usato pari al nuovo.

Chi sono i tuoi clienti?
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Da noi vengono tante mamme che desiderano risparmiare senza rinunciare alla qualità, ma anche nonni e zii che vogliono regalare oggetti particolari magari di difficile reperibilità. Mi viene in mente un nonno che adora i giochi di una volta preferibilmente in legno e che ogni tanto passa in negozio per vedere cosa ci è arrivato e poterlo regalare al nipote. Vengono anche molti stranieri che, per cultura, sono abituati all’acquisto di seconda mano. E poi ci sono i fornitori che, in quanto genitori, sono anche nostri clienti!

Che cosa ti piace del tuo lavoro?

Tutto, dal rapporto con le persone, al ricambio continuo di oggetti che, a volte, sono davvero divertenti! Lavoro molte più ore di prima ma con uno spirito decisamente leggero.

Un’opportunità per tutti

Insomma il mondo dell’usato per il bimbo rappresenta l’occasione di risparmiare per le famiglie e di guadagnare un pochino rivendendo i propri prodotti usati, ma anche, per alcuni, la possibilità di investire in una nuova professione che può dare davvero molte soddisfazioni.