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Miele per i bambini

Miele ai bambini sì o no?

Se, dopo l’anno, sì.

Le virtù del miele sono risapute, l’idea di intingervi il ciuccio o di metterne un cucchiaio nel biberon è molto diffusa, i maggiori ambassador di questa pratica mielosa sono i nonni. E seppure restano inconfutabili le proprietà antinfiammatorie e dolcificanti naturali del miele, vanno sottolineati gli usi ed evitati gli abusi. Un uso inappropriato del miele potrebbe riguardare i bambini al di sotto dei 12 mesi. Il perché ve lo spieghiamo.

0-12 mesi? Miele no

L’Istituto Superiore di Sanità individua nel miele una delle possibili cause del botulismo infantile, l’altro è il contatto con la terra e i luoghi molto polverosi. Ma cos’è il botulismo infantile e che connessioni esistono tra questa malattia e il miele? Si tratta di un’intossicazione che può colpire i bambini da 0 a 12 mesi, provocando fino alla paralisi polmonare.

Nel primo anno di vita l’intestino di un bambino non è pronto per respingere le spore di botulino, microrganismo di cui vanno ghiotte le api. Attraverso l’assunzione del latte materno e dei primi alimenti, il bambino cresce e fortifica la flora intestinale così riuscendo a fronteggiare le spore.

Anche il Centro nazionale di riferimento per il botulismo sottoscrive le peculiarità benefiche del nettare degli dei, ma mette in guardia sui rischi annessi se dato ai bambini inferiori a un anno di età. Aspettate, dunque, prima di far assaggiare il miele ai bambini.

Compiuto il primo anno, miele ok

Dopo il primo compleanno, passa la paura: via libera al miele e all’assunzione di uno o due cucchiai al giorno. Perfetto sostituto dello zucchero bianco, è sempre consigliabile non eccedere con il miele visto il suo contenuto calorico.
E qui si apre una parentesi importante su quali scelte dovrebbero guidare l’acquisto del miele: scegliere sempre la via naturale e quella del miele non trattato, fare attenzione alle etichette e alla provenienza italiana, prediligere i piccoli produttori.

I mieli più adatti ai bambini

Tra i più indicati per i bambini c’è il miele di acacia, profumatissimo e dal sapore delicato, è elogiato per il suo potere espettorante. Tra i baby mieli c’è anche quello di agrumi, in particolare quello prodotto nelle regioni del sud Italia: in Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Sardegna e Sicilia vi sono zone dedicate alla produzione biologica e la possibilità di reperire ottimi mieli a chilometro zero.

Il miele di corbezzolo è l’altro particolarmente pregiato, le zone di riferimento sono Sardegna, Toscana e Marche. Il miele di castagno non ha solo proprietà espettoranti ma può intervenire sull’intestino regolarizzandolo.

Il miele di melata (miele di bosco), è un ottimo antibatterico e antiinfiammatorio, ma è anche meno consigliato per il sapore amarognolo, poco gradito al gusto dei giovani palati, e per il rischio che nella sua produzione si sia ricorso ai pesticidi.

Acquistando il miele, quali regole osservare?

[dup_immagine align=”alignleft” id=”246903″]Se siete dei consumatori seriali di miele, vi sarete fatti una cultura al riguardo. Ma nonostante questo ci teniamo a mettere in chiaro dei punti, che converrete con noi sono davvero importanti quando si acquista un prodotto assimilato al nettare degli dei.

Ecco qui pochi, ma importanti, punti:

provenienza: fate attenzione che il miele sia di provenienza italiana.
etichetta e certificazione: la certificazione bio? Un’ulteriore conferma di qualità. Badate bene, ci sono piccole aziende produttrici di miele che non sono dotate di certificazione bio (per il costo che questa comporta), eppure producono miele di estrema qualità e con grande cura. Se avete occasione recatevi in loco ed eventualmente, dopo aver fatto tutte le domande del caso, comprate direttamente sul posto.
il colore: deve essere omogeneo, senza stratificazione o separazioni.
consistenza: l’idea comune che il miele sia solo liquido è sbagliata. La cristallizzazione è un processo assolutamente naturale ed è segno di ottima qualità del miele, sono tre le tipologie di miele che non sono soggetti a cristallizzazione: acacia, castagno e melata.
piccoli produttori: come anticipato sopra, ritorniamo sul punto perché importante. Sarebbe bene prediligere le piccole aziende locali o i produttori diretti.
prezzo: il miele va pagato ad un prezzo adeguato. Un millefiori non può andare al di sotto dei 10 euro al kg.

Barbara Vaglio

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Barbara Vaglio

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