La sindrome di Asperger: cos’è

Questa sindrome è un disturbo dello spettro autistico ed ha caratteristiche precise. Ecco qui sotto alcune informazioni che la riguardano.

11/11/2017

Questa sindrome è un disturbo pervasivo dello sviluppo ed è legata a doppio filo al nome di Hans Asperger pediatra viennese morto nella seconda metà del Novecento. Autore di un saggio di rilievo sui sintomi dell’autismo, è stato il primo a delineare il modello di comportamento poi conosciuto come sindrome di Asperger: purtroppo a causa della sua morte non ha ottenuto il dovuto riconoscimento. È stata poi Lorna Wing ricercatrice di origine inglese a coniare la definizione sindrome di Asperger, ad oggi conosciuta anche come disturbo dello spettro dell’autismo.

Chi colpisce?

Pare che questa sindrome colpisca con più alta frequenza bambini di sesso maschile, ed è più comune di quanto si pensi: molte personalità eccellenti del passato tra cui lo stesso Asperger, sembra che presentassero le caratteristiche tipiche di questo disturbo. Per quanto nel tempo ci sia stata grande confusione tra autismo e Asperger proprio in termini di differenze, questo disturbo si distingue dall’autismo per più fattori. Sembra infatti che abbia caratteristiche meno marcate rispetto all’autismo sebbene anche questa sindrome sia di tipo neurologico. Inoltre è diagnosticabile solo a partire dai 7 – 8 anni di età.


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Tratti distintivi

Secondo gli studi, questa sindrome presenta alcune caratteristiche comuni rilevate in più pazienti. Una delle più distintive è la scarsa empatia alla quale segue una carente interazione sociale. Spesso le persone affette da tale sindrome tendono ad isolarsi e difficilmente fanno amicizia, benché a differenza dell’autismo sviluppino comunque delle interazioni con gli altri per quanto particolari e strane.

Oltre ad una comunicazione non verbale lacunosa e a movimenti corporei bizzarri o goffi, il linguaggio è spesso ripetitivo. Le persone affette da tale sindrome possono parlare a lungo di un tema ma non reagiscono in modo appropriato quando dall’altra parte l’interlocutore desidera cambiare discorso e parlare di altro. Spesso tali persone hanno una memoria che funziona in modo meccanico e su alcuni temi possono davvero incamerare moltissimi dati.

Esiste una cura?

Al giorno d’oggi per questa sindrome le cui cause sono sconosciute ed ancora oggetto di indagine, sembra che non esista alcuna cura. Esistono però moltissime associazioni alle quali rivolgersi ed ottenere supporto ed informazioni veritiere su questo disturbo sia per chi ne è affetto che per la sua famiglia.