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Le 10 regole dei ristoranti per i bambini

Alzi la mano chi fra le lettrici non si sia almeno una volta pentita di aver portato i figli al ristorante! Spesso una serata al ristorante con i più piccoli può diventare assai complicata e trasformare quello che dovrebbe essere un momento piacevole in una “stancata” da cui riprendersi con calma il giorno dopo, magari riposandosi in ufficio! La questione dei bambini, specie se piccoli, al ristorante è un cruccio di tutti i genitori che, ormai sempre più spesso, si trovano di fronte a locali “riservati ai grandi” dove la quiete dei commensali è difesa con questo discutibile provvedimento.
Ebbene, fermo restando che l’uso del buon senso in questi casi è la prima ed imprescindibile regola di vita – ci sono locali in cui “evidentemente” portare i bambini si trasformerà in un problema e non è difficile capirlo – si sta diffondendo anche la reazione alla scelta “no baby” di alcuni ristoratori. È il caso, per esempio, dei ristoranti “family friendly”, dove l’accoglienza di tutta la famiglia – piccini compresi – diventa il marchio di fabbrica del locale. Una tendenza che ora ha trovato anche il proprio “manifesto programmatico“.

Vengo anch’io al ristorante

[dup_immagine align=”alignright” id=”108236″] L’iniziativa si chiama “Vengo anch’io al ristorante” ed è nata da una idea del ristorante Sticaus, in via Alserio 9 a Milano, sviluppata dall’agenzia Socialmediaholic e che ha coinvolto gli utenti ed i blogger della rete in un vero e proprio brainstorming per individuare il “decalogo” del perfetto ristorante family friendly: ovvero come rendere per mamme, papà, bambini ed altri avventori l’esperienza del ristorante qualcosa di bello e rilassante.

Inutile dire che la maggior parte delle “regolo d’oro” sono pensate per i bambini più piccoli, quelli che hanno bisogno di maggiori attenzioni e di un ambiente più “adeguato” a loro.

1. Cominciamo dallo spazio che si rivela il primo ed a volte il più irrisolvibile dei problemi: “parcheggiare” un passeggino o una carrozzina, anche ripiegati, è spesso impossibile o costringe ad acrobazie complesse il cui risultato è in genere non ideale per la comodità dei commensali. Ecco quindi che la possibilità di riporre in un’area dedicata del locale i mezzi “di trasporto” dei più piccoli è un primo plus non trascurabile.

2. Altro fattore importante, è la disponibilità di seggioloni stabili e sicuri capaci di accogliere bambini anche di diversa età.

Dal parcheggio del passeggino in poi…

Risolta la “sistemazione” a tavola, il secondo fronte è ovviamente quello del menu.

3. Un menu con piatti semplici, sani e di porzioni adeguate – magari non le solite patatine! – e adatte ai bimbi sono elemento importante,

4. come il fatto che siano pronti in un tempo più rapido rispetto al solito, per non mettere alla prova la pazienza dei piccoli che notoriamente non è eccessiva.

5. Quello del tempo di attesa è infatti un importante tema, che per esempio può essere accompagnato all’attenzione di servire “alternati” mamma e papà per permettere loro di assistere i piccoli ma anche di gustarsi il piatto scelto caldo ed appena uscito dalla cucina.

6. I bambini mangiano in fretta, si sa: ecco perché disegnare sulle tovagliette di carta con pastelli o pennarelli può evitare la noia di aspettare che mangino “i grandi” e riempire l’attesa in modo divertente.

7. Importanti anche la presenza di spazi dedicati: ad esempio il fasciatoio attrezzato in bagno – meglio se anche con qualche oggetto che i genitori potrebbero dimenticare come pannolini o salviettine umidificate.

8. L’angolo “nursery” con scaldabiberon e zona per l’allattamento è un altro spazio importante e non sempre disponibile in tutte le strutture.

9. Elemento non indifferente anche il prezzo per il menu dei bambini che deve essere adeguato alle porzioni a loro dedicate.

10. E ovviamente, a compendio di tutto, un sorriso: far sentire benvenuti i bambini e non tollerati con malcelata stizza è il modo migliore per rendere più piacevole la cena o il pranzo di tutti. E questo è un consiglio che dovrebbero prendere in considerazione proprio tutti…

Anna Invernizzi

Classe 1972, cinque figli e una vita intensa. Laureata in Economia, impiegata, scrivo per passione su tutto quello che mi interessa. In particolare creo contenuti a tema cucina e lifestyle.

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Anna Invernizzi

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