Una gravidanza extrauterina si ha quando l’embrione si annida in un’altra sede che non è l’utero, ovvero nelle tube, nelle ovaie o nella cervice, in rarissimi casi, anche nella cavità addominale.
La medicina ha fatto enormi progressi in questo campo e attraverso esami mirati la donna può sapere se è un soggetto predisposto a questo tipo di problema nel corso della sua vita.
Ci sono infatti dei fattori che possono determinare l’insorgere di una gravidanza ectopica, quali in primis l’anomala struttura delle tube, la presenza in passato di gravi infezioni a trasmissione sessuale (clamidia, gonorrea ad esempio), casi di endometriosi o di appendicite, se si sono subiti trattamenti per la cura dell’infertilità o se ci si è sottoposti ad interventi chirurgici ginecologici di varia natura.
La gravidanza extrauterina è sempre tanto temuta dalla donna perché si pensa possa mettere a repentaglio la fertilità, cosa che è da considerare se il problema è recidivo nel tempo, o che possano sopraggiungere danni seri come la rottura delle tube.
Un test positivo porta tanta gioia nella futura coppia che desidera avere un bambino e questo momento va vissuto appieno ed in totale serenità, per il benessere della mamma e del nascituro soprattutto.
Le prime settimane di gestazione sono le più delicate ed importanti, quelle che vanno tenute sotto controllo in modo particolare e dove ogni piccolo sintomo anomalo deve destare attenzione.
In alcuni casi la futura mamma non sa ancora di essere incinta perché i sintomi della gravidanza extrauterina si presentano nelle prime 4/5 settimane e sono ben chiari: dolori al basso ventre, perdite di sangue e valori di HCG e del progesterone molto bassi rispetto al normale in caso di gravidanza.
A dare conferma di una gravidanza extrauterina è poi l’ecografia che non mostra effettivamente l’embrione impiantato nell’utero ed altri esami specifici come la laparoscopia, ad esempio.
Oggi si riesce a superare la gravidanza extrauterina con una giusta terapia e con interventi mirati ed è alta la possibilità di mettere al mondo un figlio serenamente quando lo stato di salute della donna non è coinvolto in altre patologie e se la gravidanza ectopica è stata superata bene.
Generalmente quando la fertilità non è stata compromessa la donna può provare a concepire dopo 6/8 mesi dall’ultimo tentativo anche se le percentuali di avere di nuovo una gravidanza extrauterina sono alte se alla base c’è una certa predisposizione fisiologica.
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